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sabato 24 dicembre 2011

Una giornata diversa

di Mauro, un internato, dopo una giornata di uscita
LA CAPPELLA DELL’O. P. G.Usciamo dall’O. P. G. verso le 9 del mattino, accolti da, “udite-udite!”, 10 minuti di neve abbastanza fitta e da un freddo piuttosto intenso. Il cielo è tutto nuvolo e, pur avendo lasciato stupiti tutti noi, dopotutto siamo al 26 febbraio e siamo in Europa e non all’equatore, pur se Napoli è famosa per il sole e il bel tempo.
Siamo 8 ricoverati più gli infermieri e i volontari di don Francesco.
Rapido salto a Mugnano alla parrocchia san Biagio e quindi attraversiamo Napoli. Prima il Vomero poi, andando verso il mare, costeggiamo dall’alto Fuorigrotta e lo stadio S. Paolo. È già qualcosa vedere il mare e non le mura dell’O. P. G. Facciamo una sosta e ci ristoriamo con un caffè al parco Virgiliano a Posillipo dove, mentre nel frattempo è uscito un bel sole, vediamo lo stupendo panorama del golfo di Napoli con le isolette di Nisida e Procida in bella vista. Peccato che a Nisida vi sia il carcere minorile--br--, altro luogo di pena.
Scendiamo a Posillipo. Davvero bella, e facciamo quattro passi fino ad arrivare al porticciolo dove gli yacht non mancano certo.
Noto lo stile franco-piemontese dei palazzi. L’Italia è piena di storia e di stili architettonici diversi. Mi ricorda il quartiere Prati a Roma dove si possono trovare differenti stili di differenti epoche.
Facciamo il lungo mare di Mergellina e passiamo il porto. Peccato che la giornata sia fredda e tiri forte il vento perché io adoro sentire il salino sulla faccia e queste condizioni non lo permettono (vengo anch’io da una città di mare, Genova).
Dopo esserci ricreati un po’ lo spirito vedendo il mare e le zone più belle di Napoli torniamo riattraversando un pezzo di città e vedendo il Maschio Angioino e il Palazzo Reale, residenza dei Borboni all’epoca che fu.
Mangiamo nella parrocchia di san Biagio, accolti davvero con gentilezza e calore e possiamo concludere con una buona mangiata (rigatoni alla bolognese e salsiccia) una giornata diversa e bella dove abbiamo potuto conversare con delle persone davvero per bene e simpatiche come i volontari.
Peccato che siamo dovuti rientrare prima del previsto perché l’autista al servizio dell’ASL, che metteva a disposizione il pulmino, smontava alle 14 e doveva riconsegnare il mezzo.
Bene e, per fortuna, non abbiamo incrociato nemmeno un sacchetto di spazzatura.

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