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giovedì 25 aprile 2013

E' PRIMAVERA, SI RIPARTE!


Chiedo scusa alla sensibilità di qualcuno per il luogo dove ho preso queste foto primaverili. I napoletani avranno riconosciuto il memoriale di guerra di Miano, chiamato impropriamente dalla voce popolare “Cimitero dei francesi” mentre ricorda i caduti degli eserciti del Commonwealth durante la battaglia d’Italia. Ma oltre la data odierna (25 aprile) che ci riporta alla Liberazione costata appunto tra l’altro il sangue  di tanti giovani uomini venuti a combattere per la libertà da tante parti del mondo, mi è sempre piaciuta l’impostazione e la bellezza ben curata di questo luogo che non incupisce ma esalta il sacrificio e rende omaggio alla tristezza delle famiglie che hanno perso un loro membro, senza piombare in nessuna morbosità.
In questi giorni questo memoriale che si apre sull’orizzonte maestoso del Vesuvio e si affaccia sulla bellezza del “Cavone di san Rocco” esplode dei colori della Primavera.
Anche noi, con la Primavera e l’ufficialità della proroga, vogliamo raddoppiare gli sforzi a servizio dei nostri amici internati. Ringrazio anche il Signore perché, di fronte all’ennesima notizia di suicidio in un carcere (ieri), da quando sto all’O. P. G. di Napoli non ho dovuto affrontare nessun avvenimento del genere. Spero che l’O. P. G. chiuderà (al più presto se si troverà una misliore sistemazione per i nostri amici) senza che alcuno si sia tolto la vita nelle sue mura.  _____ Se ti va lasciaci un commento nell'apposito spazio qui sotto. Grazie

DOTI ARTISTICHE


Attraverso queste immagini vi presento due esempi di artisti tra i nostri amici ricoverati all’O. P. G.
Come si vede hanno stili molto diversi ma che rivelano sempre il bisogno di esprimere graficamente ciò che uno si porta dentro. Un problema centrale dell’Umanità, anche la nostra di “uomini normali”, è di non esprimere tutta la ricchezza interiore per metterla al servizio del bene, della verità. Se ci fosse in tutti questa volontà umile e costante, quanta ricchezza e quanto potere di guarigione!
È ciò di cui ha più che mai bisogno la nostra società italiana in questo momento: uno sforzo corale per esprimere il meglio di sé al servizio di tutti. Non assistenzialismo ma credere nella persona. Purtroppo non è lo spettacolo che ha dato la nostra storia recente e in particolare la nostra classe politica presa globalmente. È più facile specializzarsi nell’accusa “degli altri” che va ben oltre la doverosa analisi dei problemi ma serve anche a giustificare la propria rabbia senza mettersi in gioco, o nel rassicurante pessimismo di chi si crede realista perché riduce tutto al minimalismo di ciò che tocca oggi piuttosto che nel vero realismo di chi crede alla promessa, per usare espressioni di Papa Bergoglio (non posso che raccomandare a tutti la lettura del piccolo suo scritto, pubblicato dalla EMI, “Guarire dalla corruzione”: è un’analisi acutissima della corruzione del cuore e se, purtroppo vi è descritta

VENTICINQUESIMO


Nel sontuoso quadro della Cappella s. Giuseppe dei Ruffi del convento delle Sacramentine di cui è Cappellano, don Franco Esposito ha celebrato il suo 25° di sacerdozio con molti amici presbiteri e alla fine, a sorpresa, la presenza paterna e fraterna insieme del Cardinale. A d Franco mi legano un po’ di cose: siamo compagni di studio alla Facoltà di Teologia, è cappellano di carcere e responsabile della Pastorale Carceraria diocesana, è il mio predecessore come parroco al Rione de’ Gasperi che ha lasciato perché, troppo preso dallo sviluppo della Pastorale Carceraria, la sua presenza in parrocchia cominciava ad essere insufficiente e ciò metteva a rischio la piccola comunità che risorgeva con lui dopo un lungo periodo di quasi chiusura. Auguri don Franco!

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mercoledì 3 aprile 2013

ANCORA PASQUA! IL NOSTRO GIOVEDI' SANTO

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Mentre Patrizia, una volontaria, allestiva all'ultimo momento una Mensa Pasquale con tutti gli elementi della Pasqua ebraica come altare della Reposizione (che fu molto visitato e apprezzato), nel Teatro vivevamo la Messa "In Coena Domini" con la lavanda dei piedi. Un momento molto prezioso della nostra vita cristiana. Mi ha colpito la serenità fraterna di questa celebrazione e anche la semplicità e la gioia con la quale un agente, ormai diventato un amico, ha voluto farsi lavare i piedi.



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martedì 2 aprile 2013

PRECETTO PASQUALE E RELIGIONE DI STATO

Martedì Santo c'è stato il Precetto Pasquale delle Forze dell’Ordine, come di consueto nel solenne quadro dell’Incoronata a Capodimonte. La coreografia e le uniformi sono impeccabili e tutte le Istituzioni sono presenti. Ci sono manifestamente molti cristiani tra i membri delle varie polizie (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Guardia Forestale). Si sente una grande partecipazione di contegno ma anche di fede vera (si vede al momento della Comunione eucaristica) che mi consola nel mio DNA francese abituato alla separazione tra Chiesa e Stato. Tifo al 100.000 % per il Vangelo e credo veramente che tutti i nostri (grandissimi e attualissimi) mali sociali vengono dal fatto che la società ha dimenticato i valori della coscienza ma anche che, per una parte, la stessa Chiesa ha dimenticato il Vangelo, che è la massima luce per la coscienza dell'Uomo. Però rimango sempre perplesso di fronte a ciò che ha sapore di Religione di Stato. In questo periodo, sto leggendo un libretto di d. Tonino Bello, una relazione degli anni ’80 sulla Parrocchia pubblicata adesso....

lunedì 1 aprile 2013

FELICE PASQUA A TUTTI!

Per otto giorni la Chiesa che contempla il Mistero della Risurrezione dice:OGGI Cristo è risorto. Prima di entrare nel Triduo pasquale abbiamo vissuto come cappellani il precetto pasquale delle Forze dell’Ordine su cui voglio fare una riflessione più profonda in un altro post, perché è proprio un argomento che interessa gli Amici dell’O. P. G.; poi Mercoledì Santo abbiamo vissuto la Messa Crismale con il Vescovo, un appuntamento importante per la vita di ogni prete che richiama sopratutto loro, i preti, anche se ogni anno la Cattedrale si riempie sempre più di laici festanti per questo celebrazione di unità di tutta la Chiesa. Questo grazie anche al fatto che prima si celebrava il giovedì mattina con molti che stavano al lavoro e oggi si celebra la sera prima. Quest’anno mi sono trovato accanto un ragazzo che non ho fatto fatica a riconoscere. Era un ex carcerato che ha seguito molto la Cappella del Reparto Verde di Secondigliano e che è rimasto molto nel cuore dei volontari e mio. Della sua vita distrutta non rimaneva traccia apparente grazie alla preghiera vissuta insieme ai fratelli del suo gruppo e alla cura del suo giovane parroco. Lode a te, Signore crocifisso per amore nostro e che ci doni il potere sulle forze di morte che ci minacciano con la tua Risurrezione.
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