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sabato 24 dicembre 2011

COMMISSION PARLEMENTAIRE ITALIENNE POUR LES O.P.G.

Vraiment important en ce moment est ce que fait la Commission Parlementaire présidée par le Sénateur Ignazio Marino, qui a visité les six O. P. G. d’Italie en Juillet 2010, accompagnée par les services sanitaires de l’arme des Carabiniers, a pu filmer toute la visite, etc., d’une part à cause de l’officialité et des moyens à disposition de cette iniziative, et d’autre part à cause de l’engagement personnel du Sénateur et de la Commission qui semble vouloir rester constant.-br-J’ai eu l’impression que la Commission soit arrivée un peu prévenue contre les O. P. G. et leur gestion--br--, poussée à cela par des dénonciations abberrantes qui avaient eu des échos sur la presse. Un exemple : un interné à peine arrivé, en pleine crise, s’était déshabillé complètement et avait mis ses excréments sur les murs de la cellule. Cela était devenu sur les journaux: à l’O. P. G. de Naples des internés sont laissés complètements nus dans leurs excréments. Le lendemain sur la presse nationale il y avait un ajout: l’O. P. G. est plein d’excréments de rats !







Mais en voyant le film officiel de la visite, après quelques mois, le commentaire du Sénateur constatait pour l’O. P. G. de Naples que, en plus d’une hygiène correcte, qui est due en partie au bon travail de tous et en partie au fait que la structure est relativement récente (un des problèmes de l’Italie est le manque de culture de la maintenance, et donc un manque chronique dans le Public de crédits pour  l’entretien), il règnait un excellent climat entre les internés et le personnel.







En juin dernier un de nos internés, après 10 ans à l’O. P. G. de Naples, considéré guéri, a du retourner en prison. Un des gardiens qui est venu le prendere en charge assistant aux salutations entre lui et tout le personnel présent s’est exclamé : Mais c'est une famille ici !?







C'est vraiment une maigre consolation quand on pense que l’organisation de fond des O. P. G. est fille d’une mentalité d’exclusion et de punition qui date du facisme et que, donc, tous les O. P. G. devraient etre fermés. Mais il est quand même important que le mérite soit reconnu à des personnes qui travaillent de leur mieux et avec humanité, d’autant plus qu’il ne dépend pas d’eux de changer la situation sur le plan règlementaire et législatif.







 Il semble que la Commission veuille vraiment travailler à changer les choses, en commençant à trouver des solutions pour les personnes actuellement en O. P. G., avant de passer à une bataille législative. Cela me réjouit car je crois très fermement que l’idéologie ne serve absolument pas au bien etre des malades mentaux.







 Je vous copie la dernière newsletter du Sénateur Marino. En allant sur son Site vous trouverez tout le reste.








Care amiche e cari amici,







vorrei dedicare questa newsletter al diritto alla cura. Un principio sancito dalla Costituzione che è il cardine fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma che in alcuni luoghi è del tutto ignorato e, anzi, viene calpestato.







Mi riferisco agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), sei strutture che forse in questi mesi avete imparato a conoscere grazie alle immagini prodotte e rese pubbliche dalla Commissione d'inchiesta che presiedo.







Ogni ammalato ha diritto alla cura e ogni persona sana deve avere diritto alla libertà: lo abbiamo ribadito al primo convegno nazionale dedicato agli Ospedali psichiatrici giudiziari a cui, il 9 giugno, hanno partecipato operatori, direttori, rappresentanti delle Asl, magistrati di sorveglianza, associazioni e comunità.







Su 389 internati negli OPG ritenuti dimissibili perche' non socialmente pericolosi (dei circa 1500 detenuti in totale), solo 130 sono stati dimessi dopo la denuncia e le sollecitazioni della Commissione d'inchiesta tra il 1° marzo e il 31 maggio 2011. 52 pazienti sono stati trasferiti ad altri OPG presenti nella zona di provenienza del paziente per facilitare poi il successivo reinserimento sul territorio, 7 sono morti e per 200 e' stata prorogata la permanenza, di cui 85 per la mancata presa in carico da parte delle Asl e 20 per il rifiuto di uscire dalla struttura.







Durante molte audizioni in commissione, presidenti di regione e responsabili delle Asl ci hanno detto che non potevano assistere sul territorio i pazienti dimissibili per mancanza di fondi.







Ebbene, adesso i fondi ci sono: il ministero della Salute, infatti, ha stanziato 5 milioni di euro, eppure ben 10 regioni non solo non hanno creato percorsi di reinserimento sul territorio, ma non hanno neanche richiesto i soldi. Si tratta della Regione Lazio che non ha presentato alcuna richiesta di fondi pur avendo 41 cittadini che hanno il diritto di lasciare gli OPG in cui sono; così ha fatto la Liguria che ne ha 11; l'Abruzzo che dovrebbe riaccoglierne 6; la Campania dove dovrebbero poter tornare 75 internati che hanno scontato la pena e non sono più socialmente pericolosi; la Calabria e la Sicilia che devono riaccogliere rispettivamente 11 e 31 persone; il Friuli Venezia Giulia ne aspetta 7. Per loro, non ci sono piu' scuse.







Guarda il servizio del TG5.







Le immagini, girate per la Commissione da Francesco Cordio e Mario Pantoni, sono state premiate ieri sera con una menzione speciale al Premio Ilaria Alpi, di cui sono stato ospite anche io. E' un riconoscimento davvero importante che aiuta a mantenere viva l'attenzione sugli OPG: guarda il servizio di La Stampa.it; puoi anche rivedere l'intera serata qui (mi trovi al minuto 138 circa).







Intanto, la Commissione continua il suo lavoro: lentezze burocratiche e scelte poco chiare continuano a impedire percorsi di cura adeguati. Ecco il caso di Antonio Provenzano, internato dell'OPG di Aversa, nel servizio del TG3 e in quello del TG5. Martedì i medici che lo hanno cura saranno ascoltati dalla Commissione, per fare chiarezza.







Un caro saluto a tutti,























 

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