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venerdì 26 dicembre 2014

SERVIZIO DELLA CAPPELLA ALL’O. P. G. OTTOBRE 2013 – OTTOBRE 2014

come ogni anno ho fatto una relazione al Cardinale sull'attività della cappella dell'OPG. La pubblico qui nella sua quasi totalità.

Il pranzo di prima comunione di Sabrina con i nostri amici.

Voglio ringraziare il Signore per questo anno:

v     Per grazia di Dio non c'è stato nessun suicidio né tentativo di suicidio in questi 14 mesi. I due suicidi dell’anno scorso erano i primi da quando sono arrivato all’O. P. G., nel 2009. L’anno scorso risulta finora un’eccezione e speriamo che tale rimanga.
v     Un anno quindi relativamente calmo con un personale operoso e di cuore.

Prima di sottolineare altri motivi di ringraziamento facciamo il punto sulla situazione generale.
v     CHIUSURA DEGLI O. P. G.:
come si sa, gli O. P. G. sono chiusi per legge dal 31 marzo 2013. Siamo oggi alla seconda proroga, fino al 31 marzo 2015. Il mese scorso in Parlamento i due ministri, della Sanità e di Grazia e Giustizia, hanno ipotizzato congiuntamente una nuova proroga, di due anni. Le notizie contraddittorie si rincorrono e, almeno al nostro livello, mio e del personale, non si sa nulla. La REMS (Residenza di Esecuzione delle Misure di Sicurezza) la cui apertura a Napoli era stata annunciata per prima della scadenza del 31 marzo 2014, sono ancora da aprire in data sconosciuta.
Dopo la partenza del Direttore Dottor Martone, l’O. P. G. è stato guidato in modo provvisorio dal carissimo Dottor Marco Casale. Da poco ha un nuovo Direttore in pianta stabile, il Dottor Carlo Brunetti, che manifesta eccellenti capacità tecniche e umane.
Sembra dunque che siamo ancora lontani dalla chiusura concreta dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, anche, a quanto sembra, per ragioni di scelte “politiche” tra Aversa e Napoli.
v     MODIFICHE CONCRETE ALLO STATUTO GIURIDICO DEGLI INTERNATI
D’altro canto, la legge di chiusura degli O. P. G. è stata migliorata a maggio scorso da un provvedimento che introduce alcune novità molto importanti. In particolare ciò che era già possibile leggendo un po’ tra le righe è esplicitamente raccomandato e cioè, che al momento dell’arresto si eviti l’ingresso in O. P. G. trovando sul territorio soluzioni alternative all’internamento. Si spera che questa possibilità diventi prassi sempre più comune. Inoltre è stato cancellato “l’Ergastolo Bianco”, applicando alle misure di sicurezza, in modo vincolante, il concetto di “massimo edittale”: una persona internata non potrà più trascorrere in O. P. G. un periodo superiore alla pena massima consentita dalla legge se si fosse trattato di una persona sana di mente condannata per lo stesso reato. Rimane ancora lo scoglio degli “Internamenti Provvisori” che non hanno scadenza fissa. Sembra pure spuntare anche un modo sbrigativo di "aiutare" alla chiusura degli OPG. Per la seconda volta viene tolta la pericolosità sociale a internati che non hanno un punto d'appoggio alla loro uscita e rischiano di trovarsi a vivere per strada, con tutte le conseguenze. Così tutto il lavoro fatto per creare percorsi di reinserimento viene vanificato e il nostro amico si trova letteralmente "scaricato". Racconto in questa relazione un caso che si è risolto, temporaneamente, molto bene, ma, di recente, un altro caso è partito proprio male. 

v     ALTRE CONSEGUENZE DELLA RIFORMA MARINO
Benché, quindi, l’O. P. G. non sia ancora concretamente chiuso, la riforma Marino produce frutti:
-          numero e qualità dei ricoverati: dagli oltre 130 ricoverati di 5 anni fa, in questo anno si è oscillato attorno alle 100 presenze (94 ricoverati al 1° ottobre, 100 al 1° dicembre). Il numero rimane alto per via di un turnover sempre più elevato. Infatti, dal 1° gennaio al 1° dicembre 2014 ci sono stati ben 108 nuovi ingressi! Nello stesso periodo l’O. P. G. di Aversa ne ha avuto solo 14. Dei 130 internati di 5 anni fa meno di 10 sono ancora presenti (qualcuno proprio a titolo di “internamento provvisorio”). Dei 96 presenti al 1° gennaio 2014, meno della metà sono ancora all’O. P. G. e tra questi c'è qualcuno già ritornato da un fallito inserimento esterno. Tra chi è entrato e uscito nel corso dell’anno 2014 molti sono casi trattati con cura e celerità, gli altri sono i ricoverati in osservazione psichiatrica per 30 giorni.
-          Il turnover elevato comporta per la cappella occasioni di spesa per i nuovi arrivati che annulla il risparmio che dovrebbe venire dal ridimensionamento del numero degli ospiti. Il turnover provoca anche una maggiore difficoltà per conoscere tutti.
-          Regionalizzazione: è più marcata con due conseguenze. Meno stranieri: dal 20 al 10 % circa. In quanto italiani sono quasi tutti “Cattolici” (a Messa vengono abitualmente circa 40 ricoverati).

Tra i motivi di ringraziare il Signore in questo anno si possono sottolinearne alcuni:

mercoledì 24 dicembre 2014

BUON NATALE

Ecco Natale e la sua grande gioia. Avevo abbandonato il nostro blog da mesi. Eppure c'era molto da dire. Riprendendo questo blog tenterò di dire tutto ciò che può interessare.
Ero rimasto senza scrivere perché questo è stato un periodo complicato per me. Con una decisione presa dal Vescovo all'inizio di luglio e conosciuta da me ad agosto, ho lasciato la parrocchia di santa Maria delle Grazie a Ponticelli per la parrocchia di san Castrese a Marano. La decisione doveva avere effetto dal 1° settembre. Sono arrivato a san Castrese solo il 17 dicembre, primo giorno della novena di Natale! Ho servito la parrocchia di santa Maria delle Grazie durante 23 mesi.
Questo tempo un pò convulso e di sofferenza anche per me e soprattutto per la gente del Rione è stato l'occasione per il Vescovo di comprendere che la soluzione da tentare per sostituirmi a santa Maria delle Grazie era forse l'idea che avevo proposta: un'equipe pastorale guidata da un diacono con l'apporto qualificato di un sacerdote solo quando serve.

In ogni caso sono contento di aver chiuso la mia permanenza a Ponticelli con una gita offerta ai nostri amici internati dell’O. P. G. da una famiglia di Santa Maria delle Grazie, come pranzo per la Prima Comunione della loro figlia. Grazie alla piccola Sabrina. Penso che nessuno ha avuto una festa di Prima Comunione così bella.
Il papà, leggendo il Vangelo, era stato colpito da una frase di Gesù: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Luca 14,12-14

giovedì 9 ottobre 2014

UNA LETTERA FORMIDABILE

è già del 30 maggio questa lettera di papa Francesco, ma per chi si avvicina o riflette sul mondo della pena e del carcere e sulla giustizia, vale la pena di leggere e meditare! 

Per cui, buona lettura e buona meditazione!



LETTERA DI PAPA FRANCESCO AI PARTECIPANTI AL XIX CONGRESSO INTERNAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DI DIRITTO PENALE E DEL III CONGRESSO DELL'ASSOCIAZIONE LATINOAMERICANA 
DI DIRITTO PENALE E CRIMINOLOGIA

Signor Presidente e signor Segretario Esecutivo,
… desidero esprimervi il mio ringraziamento personale, e anche quello di tutti gli uomini di buona volontà, per il vostro servizio alla società e il vostro contributo allo sviluppo di una giustizia che rispetti la dignità e i diritti della persona umana, senza discriminazioni, e tuteli dovutamente le minoranze.
Sapete bene che il Diritto Penale richiede una messa a fuoco multidisciplinare, che cerchi di integrare e di armonizzare tutti gli aspetti che confluiscono nella realizzazione di un atto pienamente umano, libero, consapevole e responsabile. Anche la Chiesa vorrebbe dire una parola come parte della sua missione evangelizzatrice, e in fedeltà a Cristo, che è venuto per «proclamare ai prigionieri la liberazione» (Lc 4, 18). Perciò, desidero condividere con voi alcune idee che serbo nell’animo e che fanno parte del tesoro della Scrittura e dell’esperienza millenaria del Popolo di Dio.
Fin dai primi tempi cristiani, i discepoli di Gesù hanno cercato di far fronte alla fragilità del cuore umano, tante volte debole. In modi diversi

5. MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO

  Nei casi comuni la distinzione tra malattia mentale e influsso del demonio è meno appariscente. I criteri sono i seguenti:

-       I calmanti non riescono a placare l’attività disturbata della persona.

-       Le manifestazioni demoniache somigliano alle manifestazioni di disturbo psichico ma sono più forti, più lunghe, più estreme.

-       C'è una malvagità profonda che promana dall’atteggiamento globale della persona. Questo è la firma definitiva del demonio.

 
Questi rilievi fanno capire quanto possa risultare difficile nella pratica distinguere dall’intensità di una manifestazione o da una rabbia profonda se c’è qualcosa di anormale e quanto bisogna essere prudenti per fare il discernimento.

 

CONCLUSIONE.

 

Per la Chiesa:

-       L’azione del demonio esiste, quasi sempre in modo normale, senza manifestazioni particolari né spettacolari, ma non per questo meno reale e diffusa. I casi di possessione sono un numero infimo.

-       Una vita di fede semplice ma autentica guarisce e protegge dagli attacchi del demonio. Solo Gesù è il Signore!

mercoledì 8 ottobre 2014

4. MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO

_ Riprendo la pubblicazione di queste piccole riflessioni sul legame possibile tra la malattia mentale e l'azione del demonio. Nel frattempo un altro internato mi ha chiesto se "sapevo fare delle preghiere" perché si sentiva attaccato, sentiva di "avere il demonio dentro". So che abbiamo pregato insieme senza nessun riferimento al demonio e si è sentito, almeno sul momento, molto sollevato.

6.      Il capitolo 5 della lettera ai Galati  è molto importante per aiutare a distinguere tra lo spirito di egoismo dell’uomo (la carne, dalla quale trae vantaggio il demonio in senso lato) e l’azione dello Spirito di Dio:  - “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne (secondo l’egoismo), ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! - Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. - Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. - Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (Gal: 5,13-26).

 

7.     La Chiesa costata che malattia mentale e possessione hanno manifestazioni simili: infatti il demonio turba la mente fino a distruggerla. Per chi ammette la possibilità di attacchi particolari del demonio, alcune manifestazioni di malattia mentale possono essere

venerdì 19 settembre 2014

3. MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO


4.     Dalla mia esperienza do un consiglio: siccome l’ammalato vive l’angoscia e si crede attaccato dal demonio, sente la sua presenza, la sua voce, ecc., dica  tranquillamente al presunto demonio: “vieni con me al Signore Gesù”. Se si tratta veramente del demonio si allontanerà. Se è un conflitto interiore che si manifesta in uno sdoppiamento, il paziente porterà la sua “parte oscura”, sofferente, al Signore che lo accoglierà tutto intero e lo aiuterà nel processo di accettazione di sé, di guarigione della parte oscura o malata. Non avrà bisogno di rinnegare una parte di sé pur desiderando vivere nella luce.

Questo atteggiamento è fondato sulla fede.
 
San Giovanni della Croce dice al riguardo: “uno, affetto persino di “melancholia”, se entra nella notte oscura della fede guarisce e la sua anima è tutta sana perché è tutta agita dall’amore”. Per notte oscura della fede Giovanni della Croce non intende fideismo ma il fondare al 100% la propria vita sulla fiducia in Dio e sulla guida spirituale del Vangelo. Niente oscurantismo ma fede vissuta con molta razionalità: se il Vangelo e Gesù è la verità, seguire la verità fidandomi dell’amore di Dio e credendo più alla verità che alle mie sensazioni, paure, fobie, ecc. mi guarisce da esse, mi dà lucidità e libertà dalle mie nevrosi. Forse un’immagine utile per indicare la notte della fede è il pilotaggio agli strumenti per gli aerei. I miei sensi spontanei non mi possono più guidare ma grazie agli strumenti e la mia fiducia in essi posso atterrare. È una posizione molto ragionata e razionale che comporta una verifica severa della bontà degli strumenti di pilotaggio. Così è per la fede.

Per tutti va sottolineato che il Vangelo è un libro spirituale e non un ricettario e quindi va letto e messo in pratica con la guida dello Spirito Santo e non con letteralismo che uccide. Questo non significa annullare il contenuto del Vangelo ma viverlo con la semplicità concreta di chi sa che si tratta di un libro spirituale e non di un codice di leggi.

Lecitamente un terapeuta non credente che considera comunque Gesù una figura positiva può raccomandare all’ammalato credente che si sente impossessato dal demonio di rivolgersi al Signore, di dargli più importanza, anzi, di dare importanza assoluta al Signore in confronto al demonio, di “staccare la spina” al demonio per “attaccare la spina” al Signore.

lunedì 8 settembre 2014

2. MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO

(Continuiamo la riflessione sui rapporti tra malattia mentale e azione del demonio. Su un blog accessibile a tutti è importante insistere sul fatto che i malati mentali non sono indemoniati, posseduti dal demonio. Non più di quanto lo sono le persone ritenute sane mentalmente. La Chiesa che crede all'esistenza del demonio e lo combatte è appunto seria su questo problema e non vede demoni dappertutto. Far credere a torto ad una persona angosciata o affetta da disturbi mentali o da nevrosi che tutto questo viene da una "fattura" o altra azione speciale del demonio, non la aiuta affatto per la sua guarigione. ) 

2.      Dio si rivela nella sua essenza ma sopratutto attraverso la sua azione, in particolare a favore degli uomini. L’azione di Dio può essere materiale e spirituale. L’uomo può quindi ricevere delle grazie solamente spirituali che guariscono, illuminano, potenziano, migliorano l’uomo nel profondo suscitando abitualmente emozioni, sensazioni, immagini, ecc.
Dio, infatti, agisce e dona grazie all’uomo solo in vista della sua salvezza. Anche nel caso di  aspetti meravigliosi, i prodigi (dynamis) di Dio sono principalmente dei segni (semeion) per la fede. Senza questa dimensione la Chiesa non è interessata a un prodigio e se non trova la firma divina guarda con sospetto qualsiasi prodigio o esperienza particolare.
Un’emozione, una visione, un sentire delle voci, ecc., che ha dei connotati religiosi ma che non apre il cuore all’amore, che non lascia il frutto dello Spirito, non viene da Dio. Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Lettera di san Paolo ai Galati 5, 22).
Visioni, esperienze emotive, ecc. che non hanno la firma dello Spirito Santo possono essere solo psichiche (quasi sempre), oppure vengono dallo spirito del male. Le esperienze solo psichiche possono corrispondere ad una mente sana o malata. 
In particolare la dimensione del Sacro è naturale nell’uomo e secondo la cultura religiosa ricevuta, dei sogni, per esempio, potranno avere degli elementi di carattere sacro, corrispondenti alla simbologia di una determinata religione senza che Dio c’entri per nulla.

venerdì 5 settembre 2014

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO

Non è così raro anche se non si tratta della maggioranza, che qualche internato si senta perseguitato dal demonio. Ho già affrontato il tema in qualche post di tempo fa. All'occasione di una conversazione con gli psichiatri dell'OPG sulla posizione della Chiesa riguardo a questi problemi ho scritto alcuni appunti. Serve al nostro dialogo interpersonale anche con il personale più semplice (gli O S S) ma più a contatto con i ricoverati. Devo dire che con il loro tanto buon senso e il loro cuore aperto alla sofferenza di questi fratelli, la loro posizione è molto sana e positiva per i ricoverati.

Forse vale la pena pubblicare questi appunti sul nostro blog, magari un pò per volta.

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO.

1.      La Chiesa crede in un Unico Spirito Creatore, quindi senza paragone con ogni altra entità perché l’atto di creare implica un salto assoluto tra Creatore e creatura: la trascendenza. Se non si rivela liberamente, Dio non è accessibile in modo diretto all’intelligenza umana, ma solo in modo “negativo”: io sono mortale e Dio è im-mortale, io sono finito, Dio è in-finito..

Quindi lo spirito del male, gli angeli ribelli a cui crede la Chiesa in fedeltà al Vangelo non è assolutamente paragonabile a Dio (meno di un granellino di sabbia diceva un santo) e il male che può esercitare non può sopraffare la protezione accordata da Dio sopratutto quando viene richiesta con fede dall’uomo. Anzi, Dio protegge al di là delle nostre richieste. Anche se la presenza del male nel mondo è imponente, la vittoria finale sarà di Dio e di chi si fida di Lui. Il male che esercita satana non può avvenire al di là di ciò che Dio permette.
La vittoria del credente contro il male fuori e sopratutto dentro di sé, benché non possa essere piena senza l’aiuto di Dio, avviene normalmente attraverso una progressività, un cammino storico, una “lotta”, come avviene per ogni processo umano di crescita, che tiene conto in particolare della libertà dell’uomo. Dice san Francesco di Sales che Dio vuole tutti gli uomini salvi ma in modo degno di esseri liberi e intelligenti. Anche in caso di azione eccezionale del demonio, la liberazione è un percorso di assunzione della propria libertà da parte della persona colpita.
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mercoledì 20 agosto 2014

DOLORI CHE DOVREBBERO ESSERE EVITATI

Oggi ho celebrato le esequie di Carmela. Una parrocchiana molto assidua stroncata da un tumore. Uno dei suoi figli sta in carcere. All’ultimo momento mi è stato chiesto un attestato per farlo venire al funerale perché non aveva avuto il permesso di incontrare la madre in fin di vita. Sono venuto apposta in parrocchia di mattina per dare questo attestato. Immaginavo che non avrebbe avuto esito. Sono stato contento di venire lo stesso. Vedere un proprio genitore prima che muoia o partecipare almeno al suo funerale è un diritto umano anche per un carcerato. Come è un diritto umano per un genitore abbracciare i suoi figli prima di lasciare questa terra, anche, e forse a maggior ragione, il figlio carcerato. Il ravvedimento e l’accompagnamento per il reinserimento nella società da cittadino cambiato nel cuore e nei valori, utile a sé e agli altri, si gioverà molto di più di una misura di umanità in questo caso. Questa mamma ha resistito oltre il limite nella speranza di vedere un’ultima volta il figlio carcerato. Non è stato possibile ma l’ha sentito per telefono. Si è praticamente risvegliata dal coma quando ha sentito la voce del figlio e poi si è lasciata andare.

Non voglio parlare dei casi particolari. Trattandosi di persone ristrette ci possono essere situazioni

venerdì 11 luglio 2014

PER SORRIDERE, UN PO' AMARAMENTE

Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà a catinelle! (Woody Allen)

Dai fumatori si può imparare la tolleranza. Mai un fumatore si è lamentato di un non fumatore.

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lunedì 30 giugno 2014

STANZA DI SOCIALITA' 1


Con suor Deborah in mezzo, un gruppetto ha elaborato e realizzato un progetto di decorazione di una sala di socialità di sezione. La seconda sala sta già in corso d’opera. Speriamo che tutte e quattro le sale di socialità potranno essere decorate in un futuro prossimo. Sono particolari che rendono un po’ meno impersonali i luoghi di vita e quindi, nel quotidiano, hanno la loro importanza per tutti, non solo per chi si impegna nella pittura. Bravi!
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PROCESSO A NAPOLI ... VINTO, BEN INTESO!

 Il nostro Laboratorio di Teatro, quello portato avanti ormai da 5 anni da Carla Caiazza con l’aiuto fisso di Rosa e di Giuseppe Maffei ha prodotto di nuovo un bel tirocinio aggregativo e riabilitante per un gruppo dei nostri amici, e per noi, spettatori un delizioso momento di svago.
Un P. M. forse non tanto cattivo ma sicuramente forestiero (nordico?) accusa Napoli di non essere una città di valore. L’Avvocato della difesa chiama a deporre vari testimoni. 
Non me ne vogliate, sono così tanti, con così tante canzoni e balli che ne dimenticherò certamente.
Il primo che viene a testimoniare a favore di Napoli è niente di meno che S. Gennaro, poi, un po’ in disordine e chiedendo di nuovo venia per le dimenticanze, ci sono Masianello, il Principe della risata, massimo Ranieri, Maradona (facilmente riconoscibile), Sofia Loren, ‘a tazzulell’ e caffè, e tante altre meraviglie di questa terra incrocio di civiltà antiche e nuove. Alla fine il P. M. si deve ricredere, Napoli è veramente una città piene di risorse e di bellezza.
Godetevi le foto, con un po’ di ritocchi di colore perché … già lo sapete. 
Vedrete un pò dappertutto Pulcinella che "sta semp' in miezz" con la sua vivace genialità tutta napoletana. 
Volevo portare tutta la truppa alla festa della mia parrocchia, ma molti non sono definitivi e quindi  non possono uscire. Rammarico per questo statuto giudiziario che ancora ci appesantisce inutilmente e consolazione per vedere che a ristretti senza ancora possibilità di allargare gli orizzonti viene offerto all’interno  la possibilità di un’attività veramente bella e costruttiva.




mercoledì 18 giugno 2014

BARATTO E GUFFI

Come in tutte le carceri, all’O. P. G. i nostri pazienti non maneggiano denaro. Alla pari delle altre carceri le entrate sono depositate su un conto corrente nominale tenuto dall’amministrazione. Per le uscite si scala il conto corrente secondo le compere effettuate tramite il servizio spesa.
Questo procedimento ha due vantaggi: facilitare il controllo a fini di sicurezza e salute su ciò che entra in carcere ed evitare a qualcuno la tentazione di rubare il denaro di un altro ristretto.
Ma il punto di oggi è un altro: gli scambi di merce o “com-mercio” esistono da molto prima dell’invenzione del denaro. E se, essere poco equilibrato mentalmente non significa essere stupido, di fronte all’attività umana fondamentale che chiamiamo commercio alcuni si rivelano molto capaci e talvolta scaltri, alti meno e perfino facilmente vittime dei raggiri degli altri.
C'è tutta un’attività di scambio fondamentalmente benefica e

lunedì 16 giugno 2014

RISALIAMO?

Da molti mesi ormai stavamo tra 90 e 95 ospiti, cioè sotto la capienza regolamentare che è di 100 ricoverati. Stiamo oggi a 106 ricoverati con qualche ritorno eccellente di "amico storico", di quelli che ho incontrato quando sono arrivato cinque anni fa. Grandi abbracci. E' brutto a dirsi ma era molto contento di vedermi.
Come va la Riforma Marino? 

POESIA DI UN INTERNATO

Per te che sei triste come un tramonto spento,
perché il sole torni a splendere nel tuo cuore vedi così sempre sia tu,
immenso come il Signore nostro Dio.
Essere immenso come il tuo amore per me,
piccolo essere, più piccolo di un ago.
Per te che sei solo come me, in mezzo ad una via che il Signore porti via.
Amen, così sia.
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lunedì 9 giugno 2014

COSA PENSA PAPA FRANCESCO DELLA GIUSTIZIA?

_
LETTERA DI PAPA FRANCESCO
AI PARTECIPANTI AL XIX CONGRESSO INTERNAZIONALE
DELL'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DI DIRITTO PENALE 
E DEL III CONGRESSO DELL'ASSOCIAZIONE LATINOAMERICANA 
DI DIRITTO PENALE E CRIMINOLOGIA



Signor Presidente e signor Segretario Esecutivo,
… desidero esprimervi il mio ringraziamento personale, e anche quello di tutti gli uomini di buona volontà, per il vostro servizio alla società e il vostro contributo allo sviluppo di una giustizia che rispetti la dignità e i diritti della persona umana, senza discriminazioni, e tuteli dovutamente le minoranze.
Sapete bene che il Diritto Penale richiede una messa a fuoco multidisciplinare, che cerchi di integrare e di armonizzare tutti gli aspetti che confluiscono nella realizzazione di un atto pienamente umano, libero, consapevole e responsabile. Anche la Chiesa vorrebbe dire una parola come parte della sua missione evangelizzatrice, e in fedeltà a Cristo, che è venuto per «proclamare ai prigionieri la liberazione» (Lc 4, 18). Perciò, desidero condividere con voi alcune idee che serbo nell’animo e che fanno parte del tesoro della Scrittura e dell’esperienza millenaria del Popolo di Dio.
Fin dai primi tempi cristiani, i discepoli di Gesù hanno cercato di far fronte alla fragilità del cuore umano, tante volte debole. In modi diversi e con svariate iniziative, hanno accompagnato e

mercoledì 21 maggio 2014

PERDIAMO ALTRI DUE PEZZI GROSSI, ALLELUJA!


Pezzi grossi perché sono di quelli pochi, ormai si possono contare sulle dita di una mano più o meno, che ho trovati in O.P.G. quando sono arrivato 5 anni fa ed erano 130. Se parliamo di pezzi grossi in senso fisico, uno è magrolino e l’altro, è vero,  è ben piazzato. Uno dei due è già a casa sua, l’altro ci lascia domani e si fa per lui una piccola festa, dove ha avuto la gentilezza di fare un elenco delle persone che vuole vedere partecipare assolutamente alla sua gioia. Tutti benvenuti ma alcuni non devono mancare. Il suo avvicinamento alla Comunità dove deve andare non si è fatto senza tanto timore e ansie. Lasciava un posto sicuro, l’O.P.G., per l’incognito. Pian piano si è abituato all'idea, confortato da tutti. In bocca al lupo!
Ho trovato questa mattina uno di questi “storici” che

mercoledì 14 maggio 2014

MARIO E' TORNATO UN'ALTRA VOLTA

Sono convinto che darò fastidio ma di fronte alle notizie a senso unico, date da persone più o meno informate o competenti (gli O. P. G. sono luoghi di tortura indegni di un paese appena appena civile, luoghi disumani) do qualche notizia contro corrente. Mario (non è il suo vero nome, ma lui è del tutto reale) senza commettere alcun reato ma solo perché la mamma non lo sopportava più, è stato rimandato all’O. P. G. di Napoli. Non è la prima volta che torna.

Dove sta l’umanità e l’efficienza dei servizi territoriali che dovrebbero permettere di superare gli O. P. G. e avrebbero dovuto comunque gestire questo caso evitando un'altra incarcerazione?

venerdì 25 aprile 2014

SI PUO’ STARE MEGLIO IN O. P. G. CHE ALTROVE?


La domanda è provocatoria ma la risposta, in alcuni casi è affermativa. Grazie a Dio sono pochi. La maggior parte sta molto meglio fuori dall'O. P. G. Se qualcuno ritorna di propria volontà più che mai le ragioni devono essere cercate nel percorso molto personale di ognuno.

Nonostante questo, due schemi si ripetono:

Il primo è che il carcere è fatto per accogliere dei condannati, quindi deve accettare le persone così come sono. L’O. P. G. di Napoli si sforza, con grande merito, di proporre dei percorsi riabilitativi, ma il DNA di un carcere è il contenimento. E colui che vuole poltrire o ha capacità troppo limitate di impegno in un progetto può sentirsi più accettato in una struttura come il carcere.

mercoledì 23 aprile 2014

COME SI STA NEGLI O. P. G. CHIUSI?


Come ormai tutti sanno gli O. P. G. “sono chiusi” già dal 31 marzo 2013, cioè più di un anno fa. La prima proroga è scaduta il 31 marzo 2014 e il presidente Napolitano ha rifiutato di firmare la proroga triennale come gli era stato chiesto ma solo fino al 2015. È evidente da parte sua l’intenzione di spingere tutti a tener fede all’impegno di superamento degli O. P. G., senza, penso, farsi illusioni sul fatto che ci saranno altre proroghe.

Il problema della malattia mentale sul piano sociale e della riabilitazione è troppo complesso perché questa nostra società e questa nostra politica, così come sono, riescano a fare diversamente. Però il non adagiarsi, il non rassegnarsi, il non essere complice è già importante.
Ribadisco però, parlando della realtà che vedo a Napoli, senza impegnarmi per altre realtà, che se il concetto stesso di O. P. G. è proprio folle perché condanna al carcere persone dichiarate ufficialmente innocenti penalmente, e se la tutela giudiziaria appesantisce troppo spesso il percorso di questi nostri amici, da  un altro lato, l’istituzione pubblica servita da “corpi” (polizia penitenziaria, sanità nazionale, impiegati statali) ha dei vantaggi, assicurando una professionalità sulla quale è possibile contare, aldilà delle qualità dei singoli.
È ovvio anche, e Napoli lo testimonia, che l’impegno e il cuore dei singoli operatori incide molto sulla realtà concreta.

L'effetto positivo della legge di chiusura è un'attenzione nuova ai casi di lieve pericolosità sociale e la possibilità di mettere in comunità o di far tornare a casa molti che, anni fa, sarebbero rimasti dimenticati in O. P. G. Credo che si possa dire che l' "ergastolo bianco" non esiste più.

lunedì 21 aprile 2014

CRISTO E' RISORTO! E' DAVVERO RISORTO! ALLELUJA!

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  5 anni fa sono entrato all’O. P. G., proprio a Pasqua.

La Veglia della notte di Pasqua inizia sempre con il “Fuoco Nuovo”. Nessun Cappellano di carcere, purtroppo, anche quelli che hanno la grazia di celebrare la Domenica mattina con i loro amici detenuti o internati, come P. Tonino che mi ha preceduto all’O. P. G. e non ha mai voluto essere parroco perché aveva scelto di dare la priorità agli internati, può celebrare di notte con loro. Eppure la Veglia riassume tutta la nostra vita cristiana.

L’augurio che faccio a me e a tutti coloro che vivono e lavorano servendo Cristo nell’O. P. G. e che non possono vivere con gli internati la Veglia e il rito del "Fuoco Nuovo" è di comunicarlo con la nostra presenza, il nostro servizio, di ripartire da questa Pasqua con il “Fuoco Nuovo” di Cristo, con il “Fuoco Nuovo” dentro.

Ecco alcune immagini dell’Altare della Reposizione che ci ha fatto come ogni anno la volontaria Patrizia. Ragionavamo insieme che almeno il Presepe dura di più. L’Altare della Reposizione sembra tanta fatica per molto poco, tre giorni soltanto. E bisogna pensare a tutti i particolari, tutti gli elementi da portare in carcere, chiedere l’autorizzazione per ogni cosa…
Decisamente in parrocchia è un po' più facile.

Invece l’amore che si riversa in questa opera non è perso. Certamente lo vede Dio ma anche molto visibilmente alcuni ospiti o membri del personale esprimono il loro grazie, e si organizzano alcuni momenti di preghiera spontanei davanti al Santissimo Sacramento, individualmente o a gruppi, in questi giorni così speciali della Settimana Santa.

giovedì 27 marzo 2014

MORTE DI BENEDETTO 2

Ho pubblicato, in ritardo, i commenti dei nipoti di Benedetto Murro come lo hanno ripetutamente chiesto. Partecipo pienamente al loro dolore che è anche il mio perché, come l'ho già scritto, ci fa molto male se qualcuno dei ricoverati vive momenti drammatici, e capisco che una istituzione come un carcere dove non si può entrare liberamente può suscitare o alimentare sospetti anche se sono senza fondamento nella realtà.

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lunedì 10 marzo 2014

MORTE DI BENEDETTO

Il terzo morto per suicidio in pochi giorni nelle carceri campane e il terzo all'OPG di Napoli in 8 mesi. Qualcosa che fa veramente male! Male al punto di lasciar passare molto tempo da parte mia prima di parlarne.
Se ognuno di quelli che "prendono la loro vita" per usare una espressione di Jean Vanier è un caso a parte, Benedetto è stato senz'altro un caso molto particolare.
I nipoti mi hanno scritto che aveva una grande spiritualità cristiana. Era senz'altro un solitario mite, molto sensibile e molto chiuso, timido, almeno così ci è sembrato, con  un suo equilibrio fatto di silenzio, di vita in contatto con la natura. Non ha mai creato problemi a nessuno.
All'inizio rispondeva appena al saluto, talvolta non rispondeva affatto, non aveva mai bisogno di nulla. Gli ultimi tempi, sembrava più integrato, usciva dalla stanza, parlava più liberamente anche se non prendeva mai l'iniziativa del discorso. Pensavo che fosse in una buona fase anche se riconosco che lo conoscevo poco: non è mai venuto a Messa, non ha mai chiesto di parlare con me.
E invece aveva maturato con determinazione di farla finita. Ha atteso

lunedì 17 febbraio 2014

C.I.M. DI PONTICELLI E PERSONALE DI GIUSEPPE

Una ragazza del Rione ha perso la mamma un anno fa. È schizofrenica e quindi ha perso il riferimento e il sostegno umano ma anche l’assiduità a prendere la sua terapia che le assicurava la mamma e ha mostrato sempre più segni di squilibrio e di aggressività. Il papà da solo non poteva occuparsene. Per lei sono andato questa mattina al CIM locale di Ponticelli a prendere contatti. Vi ho ritrovato un nostro amico che frequenta il CIM la mattina dove dipinge con tutto il cuore e il piacere. Era già venuto a trovarmi alla parrocchia una domenica. Grande momento di gioia per noi due e contatti utili con il personale per quanto riguarda questa ragazza. Sono contento della mia giornata e anche delle foto che ho fatto e vi faccio vedere.


 

 

 


 

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giovedì 16 gennaio 2014

STANZE APERTE E CALCIOBALILLA

A fine anno ci sono state alcune proiezioni in gruppi ristretti del film girato all'OPG con il concorso degli internati: "Le Stanze Aperte" dei fratelli Giordano. Mi ha permesso di ascoltare l'Attore principale che è venuto con tanta amicizia e capire meglio il suo coinvolgimento personale. Mi ha permesso di toccare con mano la generosità dei registi per quello che facciamo e anche di parlare dei nostri amici e della loro vita. Una raccolta di fondi all'uscita e il dono sostanzioso di Lello (creatore tecnico di questo Blog) e di Bianca Maria in occasione del loro matrimonio e infine l'incontro del grossista si sono uniti per permettere di comprare, non uno ma due calciobalilla di grande qualità per i nostri amici.
GRAZIE A TUTTI!
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PRESEPE 2013 ALL'OPG

Grazie alla passione e alla creatività di Patrizia, volontaria dell'OPG, quest'anno la mia macchina ha scoperto di poter fare una cosa nuova: il trasporto paglia e anche di manichini. Tutto è andato bene e abbiamo avuto un presepe un po' diverso quest'anno, molto apprezzato, con sempre il bello e prezioso bambinello che è dell'OPG Sant'Efremo.

Sullo sfondo vedete delle lastre di marmo staccatesi e appoggiate contro il muro alla rovescia in attesa di essere reincollate. Il responsabile della MOF voleva fare uno sforzo per reincollarle per Natale e l'abbiamo supplicato di lasciarle per quel tempo, perché sono diventate uno sfondo ideale per la povertà che volevamo rappresentare.


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