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sabato 24 dicembre 2011

Nuovo appello per le sigarette

Di Fra' Sereno


Prendo spunto dall’osservazione di un nostro visitatore per rilanciare un pressante appello per le sigarette in questo particolare periodo dell’anno in cui tutte le attività a favore degli internati rallentano o si fermano perché il personale va in ferie e si possono assicurare soltanto i servizi minimi.


Diceva Madre Teresa: quello che facciamo è una goccia d’acqua nell’oceano, ma senza questa goccia mancherebbe qualcosa di prezioso all’oceano.


Nel nostro caso l’oceano è un’immagine esagerata, ma possiamo dire che abbiamo bisogno di un “mare di sigarette”. Se avessi 12 000 sigarette per il mese di luglio e altrettante per il mese di agosto non farei nessun appello. Non dimentichiamo che se per caso raggiungessimo questo “mare” di 12 000 sigarette, diviso per 120 degenti fa 3,3 sigarette a testa al giorno. DSCN4185ser


12 000 sigarette partono dalla sigaretta numero 1 fino alla sigaretta numero 12 000. Ho sempre accettato con gratitudine tutto quello che mi è stato regalato e qualche negozio continua a raccogliere per me in appositi recipienti le sigarette sfuse che lasciano i clienti. E non solo ogni sigaretta donata contribuisce a formare il mare necessario, ma ho sempre proposto di fare di questo regalo per i miei ricoverati un atto spirituale, ben sapendo che il Signore vede il cuore. La vedova del Vangelo con gli spiccioli insegna. Inoltre se il sacrificio fatto significa fumare di meno non solo è una preghiera ma è anche un regalo fatto alla tua salute. Io che non fumo dal 1980 ne so qualcosa.

Tra i nostri benefattori c'è almeno una persona che ha smesso di fumare per venire incontro ai degenti dell’O. P. G. e finora, umilmente, nel nascondimento, ha dato l’equivalente delle sigarette che avrebbe fumato e forse di più. Speriamo che continui. Se ci fossero più “fumatori seri” che, smettendo, continuassero a comprare sigarette ma, questo volta, per regalarle, arriverei ogni mese senza difficoltà al mio obbiettivo.



In pratica se mi dai sigarette fai un bene a te, in tutti i sensi. Non per questo ti sono meno grato.La realtà dei fatti è che le sigarette mancano e il personale è costretto a comprare sigarette di tasca propria. Capita che la provenienza di queste sigarette sia dubbia.



Lo trovo una triplice ingiustizia. Non è giusto che un dipendente debba decurtare il suo stipendio, magari da precario, per poter svolgere il suo lavoro in buone condizioni. Non è giusto che oltre il danno/rischio ragionato della sigaretta, si aggiunga quello di una fabbricazione non controllata. Non è giusto che un atto di bontà alimenti circuiti non sempre puliti.

Voi che mi leggete, sensibilizzate i vostri parenti e amici.

Ma ancora, vedete se conoscete qualcuno che ha smesso di fumare. Forse in qualche tiretto ha qualche pacchetto dimenticato.

Potreste anche andare dal vostro tabaccaio, presentargli il blog e chiedergli se ha rimanenze che difficilmente venderà. Magari con un suo minimo sacrificio o a prezzo evidentemente scontato potrebbe darvi qualche stecca che ormai gli prende solo spazio.

Parto per ferie in famiglia e torno poco prima dell’Assunta.

Se il mio cellulare (338 395 10 07) non vi risponde, potete chiamare il numero sotto, risponde una volontaria dell’O. P. G. che, in mia assenza, gestisce “l’emergenza sigarette”.



333 399 7087



Grazie di cuore e buone vacanze a tutti.

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