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sabato 24 dicembre 2011

Le Vostre testimonianze

Pubblichiamo un commento ricevuto da una nostra amica, che ha visitato il blog e ha voluto lasciare una testimonianza, ancorchè volendo restare anonima

Io come voi sono stata sorpresa  mentre rubavo la vita 
buttata fuori dal mio desiderio d'amore.

Io come voi non sono stata ascoltata

e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli

io come voi ho pianto

ho riso e ho sperato.

Io come voi mi sono sentita togliere

i vestiti di dosso

e quando  mi hanno dato in mano

la mia vergogna

ho mangiato vergogna ogni giorno.

Io come voi ho soccorso il nemico,

ho avuto fede nei miei poveri panni

e ho domandato che cosa sia il Signore,

poi dall'idea della sua esistenza

ho tratto forza per sentire il martirio

voltermi intorno come una colomba viva.

Io come voi ho consumato l'amore da sola

lontana persino dal Cristo Risorto

Ma io come voi sono tornata alla scienza

del dolore dell'uomo, che è la mia scienza.

E' una delle più belle poesie di Alda Merini, colei che cantò il dolore degli esclusi, cantò l'amore e l'inferno, cantò l'incontro con Gesù nel libro   "Il Corpo d'amore"   e nel   "Poema della Croce"  e cantò sua Madre nel bellissimo  "Magnificat"  che il Santo Padre Giovanni P. II aveva sempre sul suo comodino.

Definita la più grande poetessa italiana contemporanea, nota anche per la sua travagliata vicenda umana, la malattia mentale che la portò alla drammatica e sconcertante esperienza dell'internamento nel manicomio per più di una volta, raccontata in versi nel libro  "Terra Santa"  premiato come capolavoro.

I temi nella sua poetica sono la fede, la follia, l'amore. Lei stessa dirà " ho rinunciato alle cure di recupero per sentire fino in fondo il dolore di Gesù, unico farmaco è la fede e la fede per un osservante può dare solo felicità e speranza di un giubilo che ad altri non è consentito provare"

 Un giorno ospite d'onore nel Duomo di Milano gridò  "Lottate per il Crocifisso, non abbandonatelo esponetelo nelle case e nelle scuole è il segno della sofferenza dell'umo che riempie la nostra anima"
(Ecco che Dio dalla sua Croce guarda la Madre / ed è la prima volta che così crocifisso / non la può più stringere al cuore.........), queste sono solo alcune parole uscite dalla mente di chi era considerata "pazza", di chi era considerata "ultima".  Io credo che noi nella nostra normalità siamo sempre ultimi per qualcuno, e spesso lo siamo per le persone che credevamo amiche. Mentre gli "ultimi" sono i primi nel cuore di molti, per il fatto stesso di essere ultimi.

L'idea di segnalare, una delle voci più alte della poesia in questo blog, che comunque come lei  parla d'amore, di Dio e di follia, è nata dalla certezza che Alda Merini scomparsa qualche anno fa, per le tante sigarette fumate una dietro l'altra, avrebbe compreso più di ogni altro una realtà come l'OPG, perchè resta un'icona, un esempio di grande speranza per chi vive il dolore dell'internamento, ai quali ha dedicato la poesia sopra riportata

Lei cantava le meraviglie della vita anche avendone assaporato solo il dolore e la sofferenza con la certezza che essa va vissuta fino all'ultima goccia,  "io la vita l'ho goduta perchè mi piace anche l'inferno della vita, e la vita è spesso un inferno......per me la vita è stata bella perchè l'ho pagata cara.

Chiudo con uno dei suoi aforismi:   Anche la follia merita i suoi applausi.

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