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sabato 31 dicembre 2011

BUONA FINE! BUON INIZIO!

di Frà Sereno

Lello ve l’ha detto, finalmente il nostro Blog riparte, su un altro sito per i problemi tecnici di Splinder.
Buona Fine!
Sabato 24 Messa di Natale molto partecipata con gli internati e un po’ di personale in più per l’occasione e la presenza del Direttore, del Direttore Sanitario e del Comandante. Alla fine un panettone di auguri offerto dall’Area Sanitaria.
Martedì 27 per la seconda volta il Cardinale è venuto a condividere con noi il pranzo, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.

domenica 25 dicembre 2011

Auguri di un Santo Natale

Di Raffaele Marzocchi

Siamo riusciti finalmente a superare le difficoltà di ordine tecnico di questi ultimi giorni e Vi presentiamo la nuova versione del nostro Blog.

Quale migliore occasione per porgere a Voi e agli Amici dell'O.p.g. gli auguri di un Santo Natale. La Luce del mondo illumini  i nostri cuori.

sabato 24 dicembre 2011

DOVE C'E' UN DETENUTO, LI' C'E' CRISTO

Articolo di ANSA

PAPA: DOVE C'E' UN DETENUTO, LI' C'E' CRISTO - "Dovunque c'é un affamato, uno straniero, un ammalato, un carcerato, lì c'é Cristo stesso che attende la nostra visita e il nostro aiuto". Lo ha detto il Papa nel discorso ai detenuti del carcere romano di Rebibbia, che lo hanno accolto con grande entusiasmo e grida di "Viva il Papa". Benedetto XVI ha quindi ricordato la "attenzione della Chiesa per la giustizia degli Stati", citando parte del documento da lui consegnato in Benin lo scorso 19 novembre.

CON MOLTO RITARDO UN'ESPERIENZA DEL VANGELO NON POSTATA

Ci sono molte cose da dire sull'O.P.G. più di quanto ci sia tempo per farlo. Per questo motivo invito in particolare i dipendenti (area sanitaria, educativa, amministrativa, di polizia penitenziaria) a scrivermi qualcosa della loro esperienza. Sarebbe tanto più utile e opportuno che anche quando la società civile, il volontariato, la politica si interessano degli O.P.G., concentrano la loro attenzione sugli Internati perché vittime, e mai si chiedono come vivono e lavorano le persone all'interno a fianco degli Internati! 

DOMENICA 13 NOVEMBRE: PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE!

MATTEO 25, 14 -30:  V. 14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. ….  24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura… 

 Anche in questa domenica il Signore ci ha donato un Vangelo estremamente ricco. Ma come risuona tra i nostri amici? Li colpisce in negativo la durezza del padrone (Dio)

CAPPELLA ESTERNA/CHAPELLE EXTERNE: WORK IN PROGRESS!

di fra' Sereno


Un primo inizio: dopo tante difficoltà per avere le immagini della nostra Cappella esterna, è stata stampata quella che farà da sfondo in teatro; è stata collocata in alto sul muro e celebriamo già con questo sfondo. In questa settimana saranno stampate tutte le altre.
Un grande grazie di cuore a quanti ci hanno aiutato, in particolare alla Parrocchia di san Bartolomeo in Tuto a Scandici (Firenze), dove si trova l'originale.
Un premier début, enfin!
Après tant de difficultés pour avoir les images de notre Chapelle externe, l'image qui servira de fond à nos célébrations dans le théatre a été imprimée et déjà mise en place. Cette semaine ce sera le tour des autres.
Un grand merci de tout coeur à tous ceux qui nous ont aidé, en particulier à la Paroisse de San Bartolomeo in Tuto, à Scandici (Florence), où se trouve l'original.

San Basilide - Protettore della Polizia Giudiziaria

di Raffaele Marzocchi



La vita di San Basilide Martire, protettore della Polizia giudiziaria. Si festeggia il 30 giugno.
Durante la persecuzione di Settimio Severo (193-211), Basilide era un soldato addetto a scortare i condannati al luogo del supplizio; aveva assistito ad alcune lezioni di Origene, riportandone ammirazione e profonda simpatia per il cristianesimo e per i cristiani, ma non aveva ancora deciso di ricevere il Battesimo.


Il preside Aquila fra i tanti, fece arrestare anche Potamiena vergine cristiana di rara bellezza e virtù, che già aveva dovuto respingere molti pretendenti; la quale sopportò orribili torture, non cedendo alle richieste di abiurare la fede, allora il giudice la minacciò di lasciarla violare dai gladiatori, ma lei senza lasciarsi prendere dal panico, rispose con nobili parole e fierezza, da suscitare la meraviglia dello stesso giudice

LA RELIGIOSITA' DEI NOSTRI AMICI. QUALCHE ASPETTO.

Di Frà Sereno

Qualcuno mi chiede cosa c'è di diverso nell’evangelizzare gli amici dell’O. P. G. dalla gente che incontriamo comunemente in parrocchia per esempio.

Un internato mi ha detto: “Padre, Lei non sa cosa significa stare sotto psicofarmaci. È come avere la testa in una gabbia. Non riesco a pregare con la mente. Chiedo al Signore di conservare il mio cuore nello spirito di preghiera!” Questo fratello ha fatto esperienza di Gesù e conosce la Bibbia che cita sempre a proposito.

È importante che sappiate che ci sono persone così in O. P. G. anche se è raro, come d’altronde in parrocchia non è così frequente trovare persone con una fede matura.

NO SPRAY ALL' O. P. G.

Ultimamente mi sono stati richiesti shampoo, bagno schiuma ecc., e mi sono rivolto a voi. Grazie dei vostri doni che mi sono arrivati alla parrocchia di san Castrese a Marano. Mi avete portato anche deodorante, schiuma per barba. Serve anche questo. Serve tutto!

Ma, attenzione: da una parte sono solo uomini e quindi non servono deodoranti per donne, ma sopratutto non possono entrare prodotti in bomboletta spray perché, tra l’altro, infiammabili!!!

Quando si può evitare un rischio si cerca di evitarlo…

IL VANGELO ALL’O. P. G. IL DOTTORE DELLA LEGGE ....

2020 PURGATORIO DA SXMATTEO 22,34-40 Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». 

IN RITARDO L’HO SAPUTO IN FRETTA VE LO DICO

7° EDIZIONE RASSEGNA DI TEATRO AL TEATRO SAN FERDINANDO

IL CARCERE POSSIBILE

IN RITARDO L’HO SAPUTO IN FRETTA VE LO DICOAnche questo anno, malgrado le scarse risorse finanziarie, l’Associazione “Il carcere possibile. Onlus” organizza una rassegna di teatro con la partecipazione di 10 compagnie di altrettanti istituti giudiziari campani.   Le rappresentazioni hanno luogo al teatro san Ferdinando nei giorni 25 – 28 ottobre. L’ingresso è gratuito.
Anche questo anno è presente l'O.P.G. di Napoli con un gruppo teatrale diverso e precedente a quello che ho introdotto l'anno scorso. Una ricchezza in più.

Trovare il programma completo e molto altro sul sito dell’Associazione: www.ilcarcerepossibileonlus.it

LA FOTO E' PRESA DAL SITO E SI RIFERISCE AD UNA RAPPRESENTAZIONE AD OPERA DELL'O.P.G. DI AVERSA

I QUADRI E IL MURALES / LES TABEAUX ET LE MURALES

ci scrivono.Sia il Murales che abbiamo già presentato, sia i quadri che uso di recente per illustrare i post sono opera di internati. Se li trovate belli o interessanti, sapete che questa bellezza viene dalla loro bellezza e ricchezza interiori. Ce ne sono altri da farvi scoprire. Buona settimana.


Tant le Murales que nous avons déjà présenté que les tableaux que j'utilise depuis peu pour illustrer les post sont oeuvre des internés. Si vous les trouvez beaux ou intéressants vous savez que cette beauté vient de leur beauté et richesse intérieures. Il y en a d'autres à vous faire découvrir. Bonne semaine.

IL VANGELO ALL'O. P. G., XXIX DOMENICA T. O.

DSCN1037 MOSAICO SOLE COLOMBEMATTEO 22,15-21: … Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.


Nelle omelie della domenica ho portato l’attenzione sulla dottrina sociale della Chiesa, sui principi generali di una politica fatta da cristiani coerenti o valutata da cittadini cristiani attenti. (“rendete a Cesare quello che è di Cesare"). La frase di Gesù è attualissima perché la situazione di allora, in quanto a corruzione e violenza nelle sfere della politica, ai diritti umani e alla libertà di espressione, non era certamente migliore di oggi, tutt’altro.  Sabato mattina mi è sembrato che queste riflessioni fossero meno utili ai nostri amici. Certo la maggior parte segue il TG e ha opinioni generiche sulla politica. Ma per lo più non si sentono in grado di partecipare alla vita della nazione come cittadini attivi. Per cui sono passato più rapidamente al “rendete a Dio ciò che è di Dio”, che è per tutti noi la radice dell'impegno nella vita sociale.   Cosa è di Dio?: tutta la nostra vita, l’amore, la nostra anima, il sorriso … sono state alcune delle loro risposte.    Riprendendo il pendant della moneta abbiamo scoperto di essere la moneta di Dio e su questa moneta ci deve essere la sua immagine, il volto di Gesù e il suo segno.    È una grande rivelazione capire che sono immagine di Dio, che gli appartengo, che sono la sua ricchezza. Molti non credono a tanto onore o lo vivono con senso di sfiducia, di fallimento, con senso di colpa.   

Ci Scrivono... Risponde Frà Sereno

ci scrivono.ci scrivono.carissimi amici, volevo chiedervi un aiuto, mio fratello che e' disabile psichico e' stato condannato a 14 mesi di carcere per aver lanciato un sasso in un autobus ... volevo sapere se posso parlare con il direttore dell'opg di  Napoli per fargli scontare la pena in alternativa al carcere!! in attesa di risposta vi saluto e vi ringrazio!!

***


  Carissimo Giuseppe, scusa il ritardo a risponderti. Non avevo controllato la posta del Blog da molto tempo.



L'assegnazione a un O. P. G. o a una pena alternativa piuttosto che ad un carcere convenzionale non dipende dal Direttore dell’O. P. G. Devi farti aiutare da un valido avvocato.

Riguardo all’O. P. G., devi considerare che l’internamento in O. P. G. non è la soluzione migliore nella maggior parte dei casi per via della misura di sicurezza.

Il Vangelo all’O. P. G. XXVIII DOMENICA DEL T. O.

Il Vangelo all’O. P. G. XXVIII DOMENICA DEL T. O.Mt 22:1-14 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

LE VOSTRE TESTIMONIANZE

di Alessio (Volontario)

Ho appena finito di scorrazzare tra i Blog di Splinder, ho letto molte testimonianze, articoli e commenti e ho avuto svariate impressioni: alcune emozionanti, altre imbarazzanti... altre………….
Innanzitutto voglio chiedere scusa se darò un'impressione polemica ma, questa mia testimonianza non vuole essere per niente tale anzi, al contrario, vorrei fosse un'occasione per riflettere bene su ciò che ognuno può essere nella propria vita. 

Nella mia povera esperienza di fede, iniziata (ahimè) tardi (1993), una cosa mi è subito apparsa chiara: che "Tutto il nostro FARE dipende dal nostro ESSERE". 

Le nostre opere riflettono ciò che siamo, chi portiamo, cosa doniamo.

Mi domando: Essere operativo secondo il Vangelo, e non secondo il nostro pensiero e le nostre convinzioni, essere operativo nel senso generale cioè in ogni cosa (rapporto umano, azione, impegno in famiglia, sul lavoro, in parrocchia, in metropolitana, con l'amico, con il prete......ecc.) dovrebbe togliere tempo e voglia per la ricerca del cosiddetto pelo nell'uovo (degli altri), per sforzarsi a cercare parole nuove che diano un’ effetto poetico al racconto di esperienze vissute o per fare i difficili..., evidenziando in taluni casi stravaganze e stranezze come se fossero doni di DIO? Per evidenziare (o, ancora peggio, per cercare) le fragilità e gli errori degli altri come se fossimo gli unici ad avere il privilegio di capire CRISTO - senza mai chiederci se lo pratichiamo veramente?


In talune situazioni, mi sono reso conto di com’è facile scoprirsi addolorati a causa del proprio non fare (che , tra l’altro, sempre troviamo il modo di giustificare e mai di correggere) piuttosto che per il proprio non essere”.  … Ci interessiamo al fare, fare,fare….

Proprio ieri, al termine di una piacevole serata, ho confidato a un caro amico quanto timore avverto nel costatare la mia incapacità a mettere in pratica ciò che sono in virtù del Battesimo ricevuto in Cristo mentre, nei pensieri e nelle opere, traspare tutta la mia infedeltà al messaggio d’amore evangelico in esso ricevuto. Vivo costantemente questo disagio che, spesso, mi toglie la pace.

Confesso che ho un grande desiderio di concretezza e pecco molto d’insofferenza per tutto ciò che non le assomiglia.

Ricorro alle preghiere di quanti mi leggeranno perché presentino al Signore nostro Gesù queste mie necessità: “desidero amare alla sua maniera per amare TUTTI allo stesso modo, per parlare poco ed amare molto; vorrei essere un buon cristiano per dare un’autentica testimonianza cristiana; vorrei esser sempre lieto per portare la vera speranza; vorrei impegnarmi poco per me stesso e quanto basta, secondo il volere di Cristo, per tutto ciò che possa veramente glorificare il suo nome; vorrei fare passi concreti verso il paradiso… che desidero ardentemente raggiungere alla fine dei miei giorni”;


Tutto questo potrebbe riassumere, oggi,  il mio impegno di uomo, marito, padre, fratello, cognato, amico, impiegato pubblico, catechista, ministro straordinario della comunione, animatore gruppo coniugale della comunità d’amore e Adorazione Eucaristica parrocchiale, volontario dell’OPG.


Se quanto sopra è un frutto buono, lo offro al Signore mio e Vostro, se è un frutto acerbo e aspro, lo depongo dinanzi a Lui perché diventi sgabello per i suoi piedi come richiesta di conversione del mio cuore e della mia intelligenza al suo amore.


Colgo l’occasione per abbracciare tutti i fratelli internati presso l’OPG di Napoli che, oltre a sopportare i pesi dei loro pensieri e delle loro infermità, devono sobbarcarsi anche del grande e immenso compito di essere strumenti di beatitudine, di rinascita e di salvezza per molti, senza neanche immaginare che Dio li ha preferiti a uno come me.

Giubileo per Napoli, Giubileo delle carceri, 12 ottobre 2011

Nel quadro delle iniziative del Giubileo per Napoli ci sarà anche una giornata speciale per le carceri.   Il 12 mattina ci sarà un incontro al carcere di Secondigliano, il pomeriggio si svolgerà una processione con il Cardinale dal Centro Direzionale fino al carcere di Poggioreale. si aprirà la porta del carcere e le persone autorizzate entreranno assieme al Cardinale e a un'immagine della Madonna di Pompei.



Ecco il programma in PDF

programma.



Vi propongo la riflessione di Giovanni Paolo II inserita sul depliant e tratta dal Messaggio per il Giubileo delle carceri del 9 luglio 2000, che potete trovare e leggere per intero sul sito del Vaticano --br-- (www.vatican.va)








<<  Il Giubileo ci ricorda che il tempo è di Dio.N  on sfugge a questa signoria di Dio anche il tempo della detenzione. I pubblici poteri che, in adempimento di una disposizione di legge, privano della libertà personale un essere umano ponendo quasi tra parentesi un periodo più o meno lungo della sua esistenza, devono sapere di non essere signori del tempo del detenuto.  Allo stesso modo, chi si trova nella detenzione non deve vivere come se il tempo del carcere gli fosse irrimediabilmente sottratto: anche il tempo trascorso in carcere è tempo di Dio e come tale va vissuto.>>    GIOVANNI PAOLO II

Le Vostre testimonianze

Di Antonio (volontario)     In una bella giornata di maggio mese dalla Vergine Maria con gli amici dell'opg siamo andati a fare un pic nic a Falciano del Massico ; sentire e  vedere il vento che accarezzava la pelle di tutti noi in particolare dei nostri amici....vedevo in loro una sensazione di libertà sembravano degli aquiloni sospesi nell'aria, i loro occhi luminosi come le stelle..io queste emozioni le avevo messe nel cassetto dei ricordi ma loro quei cassetti me li hanno fatti riaprire; quelle erano sensazioni da bambino..cosi mi hanno fatto riscoprire la bellezza del vento............vederli  correre dietro un pallone ed i loro volti ritornare bambini mi hanno riempito il cuore di gioia.... grazie Ciro, Giovanni, Mauro, Luigi, Francesco.......... grazie di avermi fatto riscoprire la bellezza del vento che io davo x scontato come tante bellezze che nostro Signore ha creato x noi.

Le Vostre testimoninanze

Di Giuseppe (volontario)



Nei nostri tempi,sembra che non ci sia piu" posto per i dubbi, le incertezze. siamo circondati da tutta una serie di esperti,sul pianerottolo di casa. quando usciamo per le strade o nel chiuso della nostra casa ,attraverso i mezzi di comunicazione sociale.quanti imbonitori abbiamo ,sempre presenti sui nostri schermi,pronti e sicuri nel rispondere su qualsiasi argomento. il mondo degli scrupoli o dei dubbi sembra definitivamente gettatovia.poi noi sperimentiamo che il mondo giovanile e reso dall"insicurezza, notiamo la crescita dei suicidi, ci ritroviamo tutti un po malati di nervi o mezzo esauriti. ogni giorno la storia ci presenta il fallimento dei vari esperti e degli idoli che vengono gettati nella spazzatura . ogni uomo ha bisogno di un sostegno nei momenti difficili, di dubbi.questa realta fa la fortuna, ancora oggi dei vari maghi, indovini,cartomanti , astrologi, psicologi , di tutti quelli che,.a pagamento, sono dispolibili ad ascoltare i dubbi degli altri. queste sono parole ascoltate poco tempo fa ,da una sorella di un ,,,internato ad un o.p.g

Le Vostre testimonianze

di Carmela, una nostra amica

Sappiamo che molti di questi giovani hanno commeso dei reati, ma chi ha il piacere di poterli conoscere, si accorge di avere di fronte a se persone fragili, capaci anche di trasmettere qualcosa di positivo, quindi non bisogna condannarli per i loro reati, ma, bisogna tendere lorro una mano, proprio come fanno tante persone che in questo ambiente ci lavorano, e molto di loro lo fanno sopratutto con tanta umanità

Le Vostre testimonianze

Pubblichiamo un commento ricevuto da una nostra amica, che ha visitato il blog e ha voluto lasciare una testimonianza, ancorchè volendo restare anonima

Io come voi sono stata sorpresa  mentre rubavo la vita 
buttata fuori dal mio desiderio d'amore.

Io come voi non sono stata ascoltata

e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli

io come voi ho pianto

ho riso e ho sperato.

Io come voi mi sono sentita togliere

i vestiti di dosso

e quando  mi hanno dato in mano

la mia vergogna

ho mangiato vergogna ogni giorno.

Io come voi ho soccorso il nemico,

ho avuto fede nei miei poveri panni

e ho domandato che cosa sia il Signore,

poi dall'idea della sua esistenza

ho tratto forza per sentire il martirio

voltermi intorno come una colomba viva.

Io come voi ho consumato l'amore da sola

lontana persino dal Cristo Risorto

Ma io come voi sono tornata alla scienza

del dolore dell'uomo, che è la mia scienza.

E' una delle più belle poesie di Alda Merini, colei che cantò il dolore degli esclusi, cantò l'amore e l'inferno, cantò l'incontro con Gesù nel libro   "Il Corpo d'amore"   e nel   "Poema della Croce"  e cantò sua Madre nel bellissimo  "Magnificat"  che il Santo Padre Giovanni P. II aveva sempre sul suo comodino.

Definita la più grande poetessa italiana contemporanea, nota anche per la sua travagliata vicenda umana, la malattia mentale che la portò alla drammatica e sconcertante esperienza dell'internamento nel manicomio per più di una volta, raccontata in versi nel libro  "Terra Santa"  premiato come capolavoro.

I temi nella sua poetica sono la fede, la follia, l'amore. Lei stessa dirà " ho rinunciato alle cure di recupero per sentire fino in fondo il dolore di Gesù, unico farmaco è la fede e la fede per un osservante può dare solo felicità e speranza di un giubilo che ad altri non è consentito provare"

 Un giorno ospite d'onore nel Duomo di Milano gridò  "Lottate per il Crocifisso, non abbandonatelo esponetelo nelle case e nelle scuole è il segno della sofferenza dell'umo che riempie la nostra anima"
(Ecco che Dio dalla sua Croce guarda la Madre / ed è la prima volta che così crocifisso / non la può più stringere al cuore.........), queste sono solo alcune parole uscite dalla mente di chi era considerata "pazza", di chi era considerata "ultima".  Io credo che noi nella nostra normalità siamo sempre ultimi per qualcuno, e spesso lo siamo per le persone che credevamo amiche. Mentre gli "ultimi" sono i primi nel cuore di molti, per il fatto stesso di essere ultimi.

L'idea di segnalare, una delle voci più alte della poesia in questo blog, che comunque come lei  parla d'amore, di Dio e di follia, è nata dalla certezza che Alda Merini scomparsa qualche anno fa, per le tante sigarette fumate una dietro l'altra, avrebbe compreso più di ogni altro una realtà come l'OPG, perchè resta un'icona, un esempio di grande speranza per chi vive il dolore dell'internamento, ai quali ha dedicato la poesia sopra riportata

Lei cantava le meraviglie della vita anche avendone assaporato solo il dolore e la sofferenza con la certezza che essa va vissuta fino all'ultima goccia,  "io la vita l'ho goduta perchè mi piace anche l'inferno della vita, e la vita è spesso un inferno......per me la vita è stata bella perchè l'ho pagata cara.

Chiudo con uno dei suoi aforismi:   Anche la follia merita i suoi applausi.

CIGARETTE OU FEUILLE DE JOURNAL? L'AVIS DES MEDECINS

Ni l’un ni l’autre, bien sûr ! Mais si on était obligé de choisir ?


Fort heureusement les campagnes anti tabac font sans cesse des progrès : de plus en plus de personnes ne DSCN1018 barbarossafument plus et protègent eux mêmes et leurs proches de la fumée passive. Mais on sait aussi que, en temps de crise, beaucoup de gens recommencent à fumer. Pourquoi ? probablement pour les mêmes raisons que mes internés. Il y a plus de 30 ans maintenant, moi aussi je fumais environ un paquet par jour --br-- et entre les périodes cigarette j’ai eu des périodes pipe et cigare. Je remercie le Bon Dieu de m’en avoir libéré totalement sans effort lors de la rencontre décisive avec le Christ. Un vrai miracle... mais sur le plan humain il y a un début d’explication : avec le Christ, ma vie a pris un sens plein.


Depuis que je suis à l’Hôpital Psychiatrique Judiciaire (O. P. G.) j’ai des cigarettes partout, dans la voiture, dans ma chambre, dans la sacristie de l’O. P. G., mais je remercie encore le Bon Dieu que l’idée d’en allumer une ne m’effleure même pas. Je les cherche pour les internés parce que quand je suis arrivé j’ai été choqué d’en voir quelques uns fumer le journal et ramasser à terre les mégots ! plutôt que cellulose, colle et encres divers, ou bien salive des autres et saleté, il vaut mieux les cigarettes du Monopole des Tabacs. Le mégot a un autre inconvénient qu’on connaît bien : c'est la partie dans laquelle s’accumule le plus de nicotine et autres substances nocives. Ceux qui ont les doigts tout jaunes ne sont pas toujours ceux qui fument le plus mais ceux qui tirent jusqu’au bout. J’ai vu le personnel assailli de requêtes de cigarettes, qu’ils achètent de leurs deniers, tentés par le circuit de la contrebande, car environ moitié prix, mais on ne sait pas d’où elles viennent et on sait par contre qu’elles alimentent les caisses et le pouvoir de la Camorre. Quand les internés qui ont les moyens achètent des cigarettes, il y a des formes de solidarité vraie avec les plus pauvres d’entre eux … Mais cela ne suffit jamais : malgré toutes les cigarettes que je réussis à porter le personnel continue à en acheter. Petit à petit j’ai découvert que les internés font des choses auquelles je n’aurais jamais pensé ! : Les peaux de banane séchées, par exemple, se fument très bien, tout comme le thé et la camomille enroulés dans le papier journal ! Parce que l’aumônier qui m’a précédé ne venait plus depuis quelques mois j’ai vu la situation « à partir de zéro ». « A zéro » ne veut pas dire qu’ils n’y avait pas de cigarettes en circulation. A part la contribution plus forte du personnel pour compenser le vide laissé par l’aumônier précédent, parmi les internés il y a ceux qui peuvent acheter. On parle de plus de 3000 € par semaine ! Divisé par 45 €, le prix moyen de la cartouche aujourd’hui, cela fait 60 - 70 cartouches par semaine, 3500 cartouches par an, 35 000 paquets, 700 000 cigarettes. Un véritable tabagisme ! Reporté à l’individu cela représente en moyenne le classique : « un paquet par jour et par fumeur ».  On est à ce point malheureusement et en annexe je vous recopie un texte écrit et signé conjointement par le psychiatre et le médecin responsables de secteur de l’O. P. G. Ce texte montre la conscience que les autorités sanitaires ont des dangers du tabac, et leurs efforts pour endiguer le phénomène à l’O. P. G. mais aussi, en toute responsabilité, la prise de conscience que fumer, pour beaucoup d’internés, représente une dépendance difficile à vaincre dans leur état psychique et existentiel, et que les cigarettes « garanties » par le Monopole officiel sont, et de loin, le moindre mal.  Numériquement que représentent les 250 cartouches environ que la communauté française m’a procurées avec grande générosité pendant cette dernière année ? Environ 5 % des cigarettes consommées par les internés, 50 000 cigarettes par an, 1,14 cigarette par jour et par interné, 4-5 cigarettes par jour pour ceux qui sont abolument sans ressources, sachant que tous en demandent et qu’en quelque sorte on doit donner un peu à tous.   A ceux qui n’ont aucune entrée d’argent je réussis à donner 10 € par mois pris sur la contribution du Diocèse. Souvent ils utilisent en partie cet argent pour acheter quelque paquet supplémentaire. Le reste en général est dépensé en communications téléphoniques avec la famille ou l’avocat et en timbres, et, le reste en produits pour la toilette.

  En vous remerciant de votre aide j’ai bien conscience que l’idéal serait de pouvoir abolir l’idée même de fumer parmi les internés des O. P. G., mais dans chaque situation concrète on choisit vraiment le moindre mal. Une des façons de rejoindre le moindre mal est de comprendre quand donner les cigarettes et combien à la fois, car beaucoup d’entre eux ne sont pas capables de gérer leur stock dans le temps. J’ai appris à ne donner qu’une cigarette à la fois quand ils me les demandent dans les couloirs (au début j’en donnais 2 et ils insistaient pour en avoir 3, parce que 2 « ce sont les cornes », de mauvais augure) ; à la fin de la rencontre de catéchèse je suis passé de 5 à 3 cigarettes, et le samedi après l’Eucharistie de 10 à 5. Cela permet sans doute de diminuer un petit peu la consommation générale mais surtout l’usage de substitutifs comme le papier journal etc, pendant les moments de manque et de tensions ; cela me permet surtout de mettre plus de cigarettes à la disposition du personnel qui les gère pendant les moments personnels d’angoisses des internés et aussi comme récompense, comme un stimulant à prendre en charge la propreté personnelle ou celle de la chambre, certains petits services qui font sortir de soi même.



A la fin de la Messe je donne à tous la même chose. Je ne veux pas que quelqu'un vienne à la Messe seulement pour les cigarettes.
Voici le texte signé conjointement par les Docteurs Camillo De Lucia, psychiatre, et Docteur Giuseppe Liguori, médecin ASL :
« Etant entendu que la fumée passive représente une des causes principales de nombreuses pathologies qui concernent non seulement l’appareil cardio vasculaire et respiratoire, mais tout l’organisme, et que donc la lutte anti tabac est un point fondamental pour la préservation de la santé de toute la société ; étant donné que tout le personnel sanitaire qui opère dans cet institut œuvre continuellement, spécialement chez les sujets affectés par des pathologies, dans l’éducation des patients aux risques auxquels ils s’exposent en continuant à fumer, nous avons activé des parcours de libération de la dépendance du tabac, parmi la population O. P. G.  Et pourtant il est vrai que la condition de coartation de la liberté avec la conséquente réduction des possibilités comportementales devient un élément qui fait obstacle à la pleine adhésion des sujets aux projets.     La mal être psychique grave avec appauvrissement des instances de promotion personnelle, porte inévitablement à tomber facilement dans le tabagisme. La cigarette acquiert des significations de satisfaction orale et, en plus, représente un moment de relax, d’auto-réflexion et de sens de remplissement d’un monde psychique déjà pauvre et avec des difficultés de satisfaction des instances psychologiques primaires. » 
     DSCN1019 donna rossa seduta       Si vous êtes comme moi vous avez étés surpris par le vocabulaire un peu technique, mais il est précis et le message est bien clair.

On peut même ajouter, comme je l’ai fait d’autres fois, que, en absence de cigarettes, l’augmentation des calmants anxiolitiques forts que doivent prendre nos internés n’est pas sans conséquences à la longue sur la santé. Les autres types de compensations, comme la nourriture, en particulier sucrée, salée, ou riche en colesthérol, ne le sont pas non plus. 

FRAGILITA’ - FRAGILITE

di Fà Sereno


FRAGILITA’ - FRAGILITEFotografato nell’ufficio del Direttore sanitario :  l’autore resta anonimo. Esprimo stima per una persona che riesce ad avere questa lucidità. Benché alla portata di tutti noi è raramente visibile nei nostri comportamenti
***

Fotographié dans le Bureau du Directeur Sanitaire: "La fragilité est la condition plus certaine de l’existence ».
  L’auteur semble anonyme. Il faut que je demande si quelqu'un revendique cette paternité. J’aurai de l’estime pour quelqu'un qui réussit à avoir cette lucidité à notre portée à tous mais pas très souvent exprimée dans nos comportements.

DURANTE LA MESSA LUIGI SE N’E ANDATO!

di Frà Sereno

IMGP5861Una bella celebrazione questo sabato mattina, sotto i pini, molti ragazzi, qualcuno turbolento ma nell’insieme veniva fuori interesse e partecipazione.

Non c'era Luigi che è venuto a Messa più volte in questi due mesi della sua presenza tra noi.

Quando finiamo, vado a cercare le sigarette, che do per primo a coloro che hanno partecipato alla Messa, poi a tutti quelli che si presentano dietro i cancelli, perché nessuno deve essere trattato meno bene perché non è venuto a Messa--br-- o venire a Messa per le sigarette. Solo molto dopo vengo a sapere che Luigi è morto. Aveva 66 anni, era un uomo dai modi garbati, rispettoso delle regole e del buon vivere comune.




IMGP5878Voglio salutare Luigi con queste foto e spero che il bambino che si gira sorridendo verso di noi esprima ciò che la sua anima prova adesso nella misericordia di Dio.

SIGARETTE O FOGLI DI GIORNALE? IL PARERE DEI MEDICI DELL'OPG

Di Frà Sereno
Visto che, grazie a Dio, le campagne anti tabacco fanno effetto, qualcuno si chiede se è giusto dare sigarette a degli internati. Vi darò  nel prossimo post il resoconto della mia esperienza personale al riguardo che si riassume in questa amara costatazione: purtroppo non si può pensare attualmente che gli internati non fumino. Se non hanno sigarette dal Monopolio saranno sigarette di contrabbando, se non ci saranno sigarette saranno i fogli di giornale... e altre cose che vi farò la sorpresa Appello per le sigarettedi scoprire.Ma ho anche voluto un parere autorevole dai responsabili di settore sia sanitario che psichiatrico dell' O. P. G..  Ecco il testo della loro risposta redatto congiuntamente e con grande senso di responsabilità.
     " Premesso che il fumo attivo e passivo rappresenta una delle cause principali di numerose patologie riguardanti non solo gli apparati cardio-vascolare e respiratorio, ma tutto l’organismo e che quindi la lotta contro il fumo rappresenta un caposaldo per la tutela della salute di tutta la società; premesso che tutto il personale sanitario operante in questo istituto si adopera continuamente, specialmente nei soggetti affetti da  patologie, nell’educare i pazienti ai rischi a cui vanno incontro continuando a fumare, e si sono attivati percorsi di disassuefazione al fumo nella popolazione OPG, ciò nonostante è pur vero che la condizione di coartazione della libertà con la conseguente riduzione delle possibilità comportamentali diventa elemento ostativo alla piena adesione ai progetti.     Il disagio psichico grave con impoverimento delle istanze di promozione personale, porta inevitabilmente ad una facile consuetudine al tabagismo. La sigaretta acquista significati di soddisfacimento orale oltre che rappresentare un momento di rilassamento, auto-riflessione e senso di riempimento di un mondo psichico già povero e con difficoltà di soddisfacimento delle istanze psicologiche primarie. "

Firmato: Dr De Lucia, psichiatra e Dr Liguori, dell'ASL.

Il Vangelo della Domenica - 18 settembre 2011








XXV Domenica del Tempo Ordinario

Vangelo Mt 20, 1-16


04--0059GdlSerna-00473 RIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:




«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.  Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori --br-- e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.




Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».










***

















FINALMENTE LE FOTO - FINALEMENT DES PHOTOS

di Frà Sereno


2038Guardate i nostri girasoli. Li ho fotografati in tempo perché sono stati tagliati e i fiori sono su un tavolo vicino alla serra, testimoni che i semi sono stati apprezzati. Spero di ritrovarli lì e farvi anche questa foto oggi. Ecco per voi anche gli altri aspetti della serra e dei lavori nella sala colloqui.


Regardez nos tournesols. Je les ai photographiés à temps car ils ont été coupés et les fleurs sont sur une table devant la serre, signe que les graines ont été bien appréciées. Ci dessous voici aussi les autres aspects de la serre e des travaux dans la salle pour les colloques avec les familles

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PING PONG COMPLEANNI E PRIVACY


Malgrado il caldo ci solo delle cose belle che succedono all’O. P. G.Ma non posso farvi riconoscere i volti non vi posso far vedere le strutture, sopratutto gli infissi. Per cui fare foto all’O. P. G. diventa talvolta acrobatico. È più facile pubblicarle, basta diminuire i pixel, “flouter” come dicono i francesi, ma con tanto di rammarico perché un bel sorriso, nitido, stampato su un volto, solleva il morale. Ma forse riuscite ad immaginare questo sorriso e nel vostro orecchio interno risuona forse anche la magia del rumore caratteristico della pallina di ping pong sul tavolo

XXIV DOMENICA DEL T. O. : MT 18,21-35, Il servo disumano.


Quasi tutti sappiamo che un denaro equivale alla paga giornaliera dell’operaio, per cui i 100 denari che uno dei servi della parabola deve all’altro rappresentano la paga di 100 giornate lavorative, circa 5000 €. È già tanto se consideri che rappresentano 100 giornate messe da parte! Alla nostra mente si affacciano anni di sacrifici per risparmiarle e anni ancora di sacrifici per--br-- restituire.


Ma un talento, quanto vale? La mia Bibbia mi ha detto: 250 000 €! Assurdo!


10 000 talenti: 2 500 000 000 €!!, 50 milioni di giornate lavorative!!! 137 000 anni di lavoro senza feste!!! Come è possibile essere debitore di tanto?


Serietà della vita, del giocarsi la vita eterna costata a Cristo il suo sangue per una disobbedienza all’amore, alla verità, all’onestà… Potenza della misericordia di Dio che vuol darti una vita nuova attraverso il peso del riscatto sopportato umanamente da Cristo nella sua carne. Egli ha pagato per tutti.


Ma come mi sento io di fronte a questo annuncio del Signore?


Come è difficile immaginare una somma di denaro così grande, più difficile ancora è non rimanere increduli di fronte a un tale debito verso Dio.


I miei amici sono, tra tutti i fedeli della santa Chiesa, i meno attrezzati per concepire la gravità del peccato e la propria responsabilità. Eppure spesso, in modo abitualmente silente, il senso di colpa li scaccia. In particolare gli omicidi. Quelli che, come ha tragicamente e felicemente scritto un poeta ergastolano, hanno “condotto con la mano la morte negli occhi di un uomo”.


Uno di loro mi dice: voglio andare in carcere per espiare, qui sto troppo bene.DSCN4608


E nell’assemblea di questo sabato il grido di un altro: io non riesco a perdonarmi per quella persona che ho ammazzato.


Impariamo da loro questa verità fondamentale: chi sbaglia non è felice, e maggiore è il crimine maggiore l’infelicità. Annunciamo senza stancarci la conversione. Il contrario della conversione evangelica sono da una parte la deresponsabilizzazione e dall’altra la colpevolizzazione. La buona notizia è che nell’amore creatore di Dio vedo la mia colpa e incontro la misericordia totale di Dio su questo peccato che ti cambia perché pagando il nostro riscatto fa di te una creatura nuova. Prima di tutto e prima di tutti, accettiamo noi stessi di essere perdonati da Dio e di rinascere dall’acqua e dallo Spirito.



















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12 settembre, notizie di una calda estate...


0203GdlSerna12 settembre. Grazie a tutti i visitatori del nostro blog, rimasto un po’ fermo per “caldo estivo”. È ora di ripartire anche migliorando la presentazione, senza pretese.  Ho “ripreso” a metà agosto ma, con settembre, sono le attività che ci hanno ripreso tutti. Si sono ripopolati strade negozi O. P. G. e parrocchia. Gli spostamenti sono ridiventati un problema.   Arriva ora l’apertura della scuola e il caos sarà quello pienamente “normale” ma con anche tutte le cose interessanti che porta --br-- questo movimento.


Qualche notizia del nostro O. P. G.:


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L’arrivo di tanti “nuovi aggiunti” di cui ho parlato nel post “turnover e futuro”, proprio durante l’estate quando tutte le fasce di personale sono dimezzate per giuste vacanze, ha creato problemi e tensioni particolari:


in effetti l’adattamento delle personalità tra vecchi e nuovi costa sempre fatica a tutti. Poi ogni internato nuovo deve essere accolto con varie pratiche amministrative. Se i nuovi sono molti c'è l’intasamento e con l’allungamento dei tempi di attesa, l’internato si chiede perché nessuno lo riceve, moltiplicata le richieste, si ribella nella sua precarietà. Inoltre, normalmente chi arriva è povero: il tempo di avvertire la famiglia, di far venire i suoi soldi o i suoi effetti se proviene da altro carcere, ecc. si trova col minimo. Non solo, ma forse sapete già che è tradizione nelle carceri che chi se ne va, sopratutto se torna alla libertà, ma anche in caso di semplice trasferimento, regala con generosità le sue cose ai fratelli che rimangono. Il motivo è sopratutto di solidarietà nella pena tra carcerati. Altre volte il detenuto ha fatto debiti e la partenza è il momento di saldarli per cui parti senza nulla. A volte i bagagli di effetti personali non seguono immediatamente il trasferito, e capita lo stesso per i soldi. Per questi vari motivi la regola generale vuole che il “nuovo aggiunto” dica: ho bisogno di tal o tal altra cosa, l’avevo ma l’ho lasciata al carcere dove stavo prima.


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Quest’estate è stata particolarmente dura per quanto riguarda le sigarette anche se la Provvidenza si è servita di amici che hanno fatto uno sforzo speciale per stemperare l’emergenza. Tra questi amici particolarmente preziosi c'è stato anche il nostro Cardinale che prima di partire per alcuni giorni di vacanze, ha pensato a mettere da parte due stecche per i nostri amici. Oltre le sigarette in sé (2 stecche in tempo normale rappresentano appena 2 giorni di “consumo”, 5 giorni d’estate) mi ha rallegrato molto l’attenzione concreta del Padre della Diocesi per questi fratelli considerati “nessuno” dal mondo.


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Il laboratorio di teatro riaprirà questa settimana e vedremo quale bella storia i nostri ragazzi metteranno in scena.


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Mercoledì è la s. Crescenzio e la Diocesi sarà in festa celebrando a questa data anche la riapertura dell’anno pastorale. C'è un post speciale per questo evento. Il grande amico dell’O. P. G. che è il nostro vescovo lo merita pienamente.


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La serra ha “contaminato” i dintorni trasformandoli in un piccolo orto, un po’ pieno di erbacce ma rigoglioso. Fra poco potremo mangiare i semi di girasole dell’O. P. G.! chi sa se potremo un giorno mangiare banane dell’O. P. G.? in fondo all’orto, cresce un piccolo banano che avevo portato l’anno scorso.


Innaffiato con amore dagli internati soci della cooperativa, dispiega una foglia nuova dopo l’altra e caccia qualche nuova piantina. Ho tentato a luglio un altra piantagione di banani, a ridosso delle mura, nella parte più calda e riparata, ma per sperare di avere successo avrei dovuto innaffiare ogni giorno. Invece sono partito per la Francia in famiglia. Ritenteremo alla prossima primavera. Le nostre mura carcerarie così spesse e alte (10 metri?) e così inutili per custodire persone che spesso sono capaci a stento di stare in piedi, possono diventare un buon riflettore di calore e un sovrabbondante riparo dal vento. Spero veramente che oltre l’effetto bellezza, questa pianta semplice e allo stesso tempo speciale che è il banano, grazie alle mura, possa realmente dare fiori e frutti che, perché no, arrivino a piena maturazione. Vi farò sapere.


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Un’altra pianta speciale all’O. P. G. è il glicine che è stato portato direttamente dalla vecchia sede. Tutti hanno nostalgia dell’immenso glicine nel chiostro del vecchio O. P. G. e tengono al suo rampollo che si è trovato inglobato nella serra.


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All’inizio di agosto è venuto il Sindaco di Napoli, De Magistris, per una visita fraterna all’O. P. G. Ha chiesto a tutte le carceri di dare l’esempio per la raccolta differenziata dei rifiuti .


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Il 30 agosto il Comune ha offerto ai degenti una festa con qualche cantante classico napoletano. Festa molto apprezzata. Circa 60 degenti hanno partecipato.


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Il servizio interno di manutenzione sta modificando la sala colloqui, dove si svolgono gli incontri con i familiari alla cattiva stagione. Era una sala tutta in lunghezza , con a un’estremità, una garitta vetrata con un agente. I familiari entrano da una parte e dall’altra i degenti. Si sedevano di fronte gli uni dagli altri divisi da un muretto sormontato da una tavola di marmo che correva in mezzo alla sala. Mancava solo il vetro blindato. Questo muretto era giustificato forse dal timore, quando è stato costruito per i detenuti del carcere, che sotto il tavolo ci fossero passaggi di droga o altre cose illecite. Con gli internati questo rischio è inesistente e d’estate tutti siedono liberamente attorno a tavolini all’ombra di qualche albero. Il muretto era dunque inutile e si è deciso di abbatterlo. È stato un lavoraccio per la sua qualità “esagerata”: dentro c'era una quantità di tondini di ferro assolutamente sproporzionata ai bisogni di solidità del muro. Misteri della vita! 04--0080GdlSerna-00494 R


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Il progetto Cappella Esterna aspetta ancora che il palo della luce pericolante sia riparato. Nel frattempo è purtroppo impossibile lavorare in quello spazio.


Il progetto ha subito anche qualche modifica: le immagini inserite nella foto del progetto pubblicato sul blog non sono disponibili.


In Francia ho fatto altre ricerche e contattato persone e amici che seguono scuole di iconografia, invano. Prima di ripartire per l’Italia ho girato per Parigi, in particolare l’immensa libreria de “La Procure” e altre librerie e negozi di oggetti sacri.


Mi è piaciuta la riflessione di una commessa: “ma signore, se vuole un mio buon consiglio, per queste cose, l’ideale sarebbe cercare in Italia! …


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Allora ho pensato a Kiko Argüello, l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale che è pittore e, come servizio alle comunità e a varie chiese, ha ripreso la pittura e fatto opere pregevoli. Non ha mai voluto diritti d’autore per l’uso delle sue icone.


Perché non averci pensato prima? Credo che sia stato un riflesso consolidato in me: da tanti anni accompagno le comunità neocatecumenali con grande profitto per la mia vita spirituale personale ma non voglio imporre la mia esperienza e sensibilità, e ho visto anche che è spesso controproducente vedersi affibbiato un’etichetta “neocatecumenale”. Crea spesso tante precomprensioni.


Ma di fatto è la soluzione unica per adesso e anche molto semplice, con la certezza di una qualità liturgica eccellente.

14 SETTEMBRE AUGURI A UN AMICO SPECIALE!


2487Il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce è anche la memoria di s. Crescenzio.


A motivo dell’onomastico del nostro Arcivescovo questa data è stata scelta come Inizio dell’Anno Pastorale con una Celebrazione Eucaristica in Duomo (ore 19, siete invitati ad unirvi di persona o con la preghiera).


* Esaltazione della Santa Croce ritrovata in una cisterna giù dal Golgota dall’Imperatrice Elena, madre di Costantino, che ha speso molte sue energie e risorse per disseppellire dall’oblio o il degrado i luoghi storici dell’Incarnazione. La tradizione dice che a fronte di numerose croci buttate in quel luogo, quella di Gesù fu riconosciuta perché guarì un ammalato che fu messo in contatto con tutti i pezzi di legno--br-- presenti.


Quella data ricorda a tutti che la Croce salva, diventa gloriosa per chi si fida del Signore e che chi non prende la propria croce ogni giorno e segue Gesù, non può essere suo discepolo.


Una Parola forte che da senso a tutto il nostro impegno di cristiani e di pastori, e alle prove che affrontiamo. Sappiamo che il nostro Arcivescovo non manca di coraggio e di zelo. Sosteniamolo con la preghiera e l’obbedienza.


* San Crecenzio, un nome che indica il Pastore che fa crescere il suo gregge e che cresce insieme alla sua Chiesa.


* Crescenzio è il nome non solo del vescovo che per la fede indica la guida di Cristo ma anche quello di un uomo e di un amico particolare dell’O. P. G.


Per questo motivo ho voluto che il primo post in assoluto di questo blog sia la sua foto mentre, ospite “pagante” dell’O. P. G. dopo Natale, condivideva il pranzo che ci aveva portato con l’aiuto della Comunità di sant’Egidio. È ritratto al momento il cui offre le sigarette, brandendo una stecca con gli applausi sincerissimi (!!) di tutti i presenti.


Quel giorno, non sono riuscito a farlo salire nelle sezioni per salutare coloro che non avevano partecipato nel teatro al pranzo, perché doveva andare al cantiere della Chiesa nuova di Scampia che era stato vittima di un attentato.


* Ma egli ci ha invitati a restituirgli la visita in episcopio, ciò che abbiamo potuto fare a giugno, il giorno dell’inaugurazione della serra.


Ci siamo trovati a pranzare alla mensa della Curia e c'è al riguardo un fioretto. Avevo messo le mie cose, in particolare il progetto della Cappella all’aperto che volevo far vedere al Cardinale, a un posto libero, di fronte a un internato, lo stesso che era stato posto a tavola di fronte al Cardinale a dicembre all’O. P. G. e dissi: Salvatore mangerò qui, con te, non far sedere nessuno!


Come sacerdoti eravamo lui, il Cardinale, col suo segretario don Giuseppe De Luca, don Franco Esposito, responsabile della Pastorale carceraria, e io.


Il Cardinale ci disse: - noi sacerdoti non ci sediamo, serviamo a tavola!


Infatti è ciò che fa sempre in occasioni del genere, e invita a fare. La foto sotto ritrae don Franco Esposito al servizio all’O. P. G.


Poi passando tra gli ospiti ha riconosciuto Salvatore che probabilmente gli avrà detto, come è sua abitudine con tutti : Vi vo-glio-be-ne! Il Cardinale ha cominciato a “pazzià” con lui e gli altri internati vicini, si è seduto, è stato raggiunto dal Direttore dell’O. P. G., e non si è più mosso fino alla fine del pranzo!


L’ultima sua attenzione per l’O. P. G. è stata quella, prima di andare in vacanza, di lasciare per i nostri amici due stecche di sigarette.


In sei mesi, tre segnali concreti del suo tenere presente alla mente e al cuore una realtà come l’O. P. G., tra quelle predilette da Gesù ma piccola sul piano numerico, è qualcosa che tocca il cuore profondamente e incoraggia a servire.


DI NUOVO AUGURI EMINENZA! ‘A MARONNA T’ACCUMPAGNA!

Turnnover e futuro...

Man mano che entro nel mondo dell’O. P. G. raccolgo sempre più informazioni. Mi ha colpito quest’anno l’elevato turnover costatato.







È vero che c’è sempre un via vai di internati che, per buona parte, proviene dai fratelli in osservazione psichiatrica per i quali si rende una valutazione nei 30 giorni, dopo di che ricevono un’altra destinazione.







Ma parlando di quei movimenti con il personale interessato ho avuto la conferma che il turnover si è notevolmente accelerato in questi due anni--br--. E ciò perché, prima ancora dell’interessamento della Commissione Parlamentare, dall’interno stesso dell’O. P. G. di Napoli e del Tribunale di Sorveglianza si è cercato di far uscire gli amici che non presentano particolare pericolosità sociale.







Così si sono felicemente risolti casi dopo 9, 11, 27, 19 anni di carcerazione e altri ancora



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Solo a luglio sono usciti più di dieci fratelli e ne sono arrivati altrettanti (dal 1° agosto sei usciti e quattro arrivati).







Questo mi rende più difficile conoscere tutti immediatamente ma non me ne lamento.







Ma con tante uscite perché la popolazione dell’O. P. G. di Napoli rimane stabile? Perché – questo è un frutto della Commissione Parlamentare – si sta chiudendo dei reparti in altri O. P. G. e parte degli internati interessati sono trasferiti a Napoli considerato migliore. Non sempre quei fratelli sono napoletani o campani. Tanto più cerchiamo di farli sentire meglio di come stavano nel luogo di provenienza. Particolarmente con gli internati psichiatrici non serve l’ideologia, ma la concretezza a servizio dell’uomo.







Si chiuderanno un giorno gli O. P. G.? Purché questo significhi migliore trattamento e maggiore dignità per i nostri ammalati, è più che auspicabile.







L’importante è il ricupero della persona e che non sia più pericolosa per il suo entourage. Di massima importanza è prima ancora, la prevenzione.







Ora costatiamo invece che l’uso sempre più diffuso di droghe, nonché l’assenza di educazione dei giovani, porta a perdere il senno e anche a commettere reati lievi o gravi. L’attualità ce lo mostra quasi ogni giorno.







Ma non è tutto. La droga ha effetti durevoli, talvolta permanenti, per cui, non solo sul piano psicologico, ma proprio sul piano neurologico, sembra che le terapie abbiano meno effetto. In breve, più va avanti un certo modo di vivere più difficile si presenta il ricupero.







Sono questioni estremamente serie. Qualcuno parla tra l’altro di emergenza educativa. Sarebbe assurdo che mentre si fa strada una migliore sensibilità verso questi nostri amici, non si faccia nulla contro i meccanismi che rischiano di portare fuori controllo il disagio mentale e la pericolosità sociale, soprattutto giovanili, per cui da una parte chiuderemo gli O. P. G., dall’altra, dovremmo aprire sempre più strutture per venire incontro al disagio mentale e le sue conseguenze.







Ci ritorneremo. 

I Film della mia vita...

IL FILM DELLA MIA VITA Tra le attività settimanali dell’O. P. G. ci sono il Karaoke e il Cineforum.

Vi presentiamo questa simpatica iniziativa dell’area educativa : dieci amici hanno indicato quello che per lui è il miglior film che ha visto e si è relaizzato una bella locandina con i loro nomi e i titoli dei film scelti--br--.







Ecco i film che hanno preferito:







C’era una volta in America







Iron Man







Scarface








2001 Odissea nello spazio







Avatar







Gli intoccabili







Rocky







Marcellino Pane e Vino







Karate Kid







Che bella giornata 















A settembre verrà un critico di cinema a confrontarsi con tutti e parlare di questi film dal suo punto di vista.








La scelta dei film proiettati all’O. P. G. è purtroppo abitualmente condizionata dagli orari disponibili. Un film troppo lungo non trova spazio. In genere la preferenza di tutti va verso i film d’azione e dalla trama semplice. Il cineforum è un modo per distrarre e portare messaggi positivi.

Se Andate a Medjugorije

    se andate a Medjugorije    non dimenticate le sigarette per i nostri amici        buona estate

Projet de "Chapelle à ciel ouvert"

Ce projet mûri avec l’espérience devrait commencer dans sa phase opérative. Pour l’instant nous bloque un poteau de la lumière périlleux.



En effet la Chapelle de l’O. P. G. est trop petite pour accueillir tout le monde à la Messe le samedi matin. L’hiver nous célébrons dans le théâtre, pendant la bonne saison-br-qui dure de fin mai à mi octobre, nous célébrons dehors sous les pins.




Comme on le voit sur la photo l’installation actuelle donne pleine satisfaction pour le contact avec la nature et l’espace à disposition, essentiel pour faire reposer l’esprit, mais reste une solution « bricolée ».



Pour créer un lieu tout dédié à la prière et digne des mystères chrétiens, avec un ami architecte nous avons élaboré le projet ci dessous.




Le mur de gauche est de mauvaise qualité et s’écaille. On a donc abandonné l’idée d’un murales auquel auraient participé les internés.--br--



Les icônes couvrent le mur de gauche et constituent le mur du fond. Chaque icône représente un mystère du Rosaire, les premiers de chaque série, Joyeux, Lumineux, Douloureux, Glorieux, avec l’ajout de l’Institution de l’Eucharistie, de la Crucifixion. La dernière nous livre la richesse du Paradis vers lequel nous marchons selon la promesse du Seigneur et par la force de sa Résurrection : c'est le Couronnement de la Vierge Marie, Aide des Chrétiens. La solution des icônes imprimées sur une toile plastifiée a l’avantage d’une qualité d’image optimale et la possibilité de les démonter durant la mauvaise saison. La toile microforée du fond correspond aux règlements de sécurité qui imposent que personne ne puisse se cacher derrière.



La zone de l’autel est à peine esquissée. On y  voit cependant l’autel lui-même, déjà présent sur  place. Il est en marbre, octogonal en signe de la Résurrection.



Les bancs sont une « vision d’artiste » pour en faire voir la collocation. Une Commune nous a promis 30 chaises, portant notre capacité à 60 places assises, espérant, avec le temps, d'avoir des chaises toutes semblables. L’esthétique compte car la beauté révèle Dieu et aide à prier.



Sur le côté de droite, le mur sera constitué d'espaliers en bois, garnis de roses grimpantes.



L’espace extérieur des édifices de la prison, en particulier la zone « Chapelle » s’embellit peu à peu, au gré de la providence, de plantes et fleurs pour transformer cet espace abandonné en jardin. Dernièrement j’ai planté des bananiers en espérant bien que les murs si hauts (10 m) et si négatifs normalement pour le moral, aident les bananes – pourquoi pas – à mûrir !



Il reste à calculer la dépense (pas au-delà de 2500€) et à trouver les financements, mais la confiance ne manque pas.



Fra’ Sereno  

COMMISSION PARLEMENTAIRE ITALIENNE POUR LES O.P.G.

Vraiment important en ce moment est ce que fait la Commission Parlementaire présidée par le Sénateur Ignazio Marino, qui a visité les six O. P. G. d’Italie en Juillet 2010, accompagnée par les services sanitaires de l’arme des Carabiniers, a pu filmer toute la visite, etc., d’une part à cause de l’officialité et des moyens à disposition de cette iniziative, et d’autre part à cause de l’engagement personnel du Sénateur et de la Commission qui semble vouloir rester constant.-br-J’ai eu l’impression que la Commission soit arrivée un peu prévenue contre les O. P. G. et leur gestion--br--, poussée à cela par des dénonciations abberrantes qui avaient eu des échos sur la presse. Un exemple : un interné à peine arrivé, en pleine crise, s’était déshabillé complètement et avait mis ses excréments sur les murs de la cellule. Cela était devenu sur les journaux: à l’O. P. G. de Naples des internés sont laissés complètements nus dans leurs excréments. Le lendemain sur la presse nationale il y avait un ajout: l’O. P. G. est plein d’excréments de rats !







Mais en voyant le film officiel de la visite, après quelques mois, le commentaire du Sénateur constatait pour l’O. P. G. de Naples que, en plus d’une hygiène correcte, qui est due en partie au bon travail de tous et en partie au fait que la structure est relativement récente (un des problèmes de l’Italie est le manque de culture de la maintenance, et donc un manque chronique dans le Public de crédits pour  l’entretien), il règnait un excellent climat entre les internés et le personnel.







En juin dernier un de nos internés, après 10 ans à l’O. P. G. de Naples, considéré guéri, a du retourner en prison. Un des gardiens qui est venu le prendere en charge assistant aux salutations entre lui et tout le personnel présent s’est exclamé : Mais c'est une famille ici !?







C'est vraiment une maigre consolation quand on pense que l’organisation de fond des O. P. G. est fille d’une mentalité d’exclusion et de punition qui date du facisme et que, donc, tous les O. P. G. devraient etre fermés. Mais il est quand même important que le mérite soit reconnu à des personnes qui travaillent de leur mieux et avec humanité, d’autant plus qu’il ne dépend pas d’eux de changer la situation sur le plan règlementaire et législatif.







 Il semble que la Commission veuille vraiment travailler à changer les choses, en commençant à trouver des solutions pour les personnes actuellement en O. P. G., avant de passer à une bataille législative. Cela me réjouit car je crois très fermement que l’idéologie ne serve absolument pas au bien etre des malades mentaux.







 Je vous copie la dernière newsletter du Sénateur Marino. En allant sur son Site vous trouverez tout le reste.








Care amiche e cari amici,







vorrei dedicare questa newsletter al diritto alla cura. Un principio sancito dalla Costituzione che è il cardine fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma che in alcuni luoghi è del tutto ignorato e, anzi, viene calpestato.







Mi riferisco agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), sei strutture che forse in questi mesi avete imparato a conoscere grazie alle immagini prodotte e rese pubbliche dalla Commissione d'inchiesta che presiedo.







Ogni ammalato ha diritto alla cura e ogni persona sana deve avere diritto alla libertà: lo abbiamo ribadito al primo convegno nazionale dedicato agli Ospedali psichiatrici giudiziari a cui, il 9 giugno, hanno partecipato operatori, direttori, rappresentanti delle Asl, magistrati di sorveglianza, associazioni e comunità.







Su 389 internati negli OPG ritenuti dimissibili perche' non socialmente pericolosi (dei circa 1500 detenuti in totale), solo 130 sono stati dimessi dopo la denuncia e le sollecitazioni della Commissione d'inchiesta tra il 1° marzo e il 31 maggio 2011. 52 pazienti sono stati trasferiti ad altri OPG presenti nella zona di provenienza del paziente per facilitare poi il successivo reinserimento sul territorio, 7 sono morti e per 200 e' stata prorogata la permanenza, di cui 85 per la mancata presa in carico da parte delle Asl e 20 per il rifiuto di uscire dalla struttura.







Durante molte audizioni in commissione, presidenti di regione e responsabili delle Asl ci hanno detto che non potevano assistere sul territorio i pazienti dimissibili per mancanza di fondi.







Ebbene, adesso i fondi ci sono: il ministero della Salute, infatti, ha stanziato 5 milioni di euro, eppure ben 10 regioni non solo non hanno creato percorsi di reinserimento sul territorio, ma non hanno neanche richiesto i soldi. Si tratta della Regione Lazio che non ha presentato alcuna richiesta di fondi pur avendo 41 cittadini che hanno il diritto di lasciare gli OPG in cui sono; così ha fatto la Liguria che ne ha 11; l'Abruzzo che dovrebbe riaccoglierne 6; la Campania dove dovrebbero poter tornare 75 internati che hanno scontato la pena e non sono più socialmente pericolosi; la Calabria e la Sicilia che devono riaccogliere rispettivamente 11 e 31 persone; il Friuli Venezia Giulia ne aspetta 7. Per loro, non ci sono piu' scuse.







Guarda il servizio del TG5.







Le immagini, girate per la Commissione da Francesco Cordio e Mario Pantoni, sono state premiate ieri sera con una menzione speciale al Premio Ilaria Alpi, di cui sono stato ospite anche io. E' un riconoscimento davvero importante che aiuta a mantenere viva l'attenzione sugli OPG: guarda il servizio di La Stampa.it; puoi anche rivedere l'intera serata qui (mi trovi al minuto 138 circa).







Intanto, la Commissione continua il suo lavoro: lentezze burocratiche e scelte poco chiare continuano a impedire percorsi di cura adeguati. Ecco il caso di Antonio Provenzano, internato dell'OPG di Aversa, nel servizio del TG3 e in quello del TG5. Martedì i medici che lo hanno cura saranno ascoltati dalla Commissione, per fare chiarezza.







Un caro saluto a tutti,























 

Intervento del Capo dello Stato

 (ASCA) - Roma, 28 lug - ''I residui ospedali psichiatrici giudiziari'' versano in uno stato di ''estremo orrore''. Lo afferma il presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento al convegno sulle carceri organizzato al Senato dai Radicali.  ''L'estremo orrore degli ospedali psichiatrici giudiziari - rileva Napolitano - e' inconcepibile in qualsiasi Paese appena appena civile''. Il Capo dello Stato chiarisce che si tratta di ''strutture pseudo-ospedaliere che solo recenti e coraggiose iniziative bipartisan di una commissione parlamentare stanno finalmente mettendo in mora''.

Nuovo appello per le sigarette

Di Fra' Sereno


Prendo spunto dall’osservazione di un nostro visitatore per rilanciare un pressante appello per le sigarette in questo particolare periodo dell’anno in cui tutte le attività a favore degli internati rallentano o si fermano perché il personale va in ferie e si possono assicurare soltanto i servizi minimi.


Diceva Madre Teresa: quello che facciamo è una goccia d’acqua nell’oceano, ma senza questa goccia mancherebbe qualcosa di prezioso all’oceano.


Nel nostro caso l’oceano è un’immagine esagerata, ma possiamo dire che abbiamo bisogno di un “mare di sigarette”. Se avessi 12 000 sigarette per il mese di luglio e altrettante per il mese di agosto non farei nessun appello. Non dimentichiamo che se per caso raggiungessimo questo “mare” di 12 000 sigarette, diviso per 120 degenti fa 3,3 sigarette a testa al giorno. DSCN4185ser


12 000 sigarette partono dalla sigaretta numero 1 fino alla sigaretta numero 12 000. Ho sempre accettato con gratitudine tutto quello che mi è stato regalato e qualche negozio continua a raccogliere per me in appositi recipienti le sigarette sfuse che lasciano i clienti. E non solo ogni sigaretta donata contribuisce a formare il mare necessario, ma ho sempre proposto di fare di questo regalo per i miei ricoverati un atto spirituale, ben sapendo che il Signore vede il cuore. La vedova del Vangelo con gli spiccioli insegna. Inoltre se il sacrificio fatto significa fumare di meno non solo è una preghiera ma è anche un regalo fatto alla tua salute. Io che non fumo dal 1980 ne so qualcosa.

Tra i nostri benefattori c'è almeno una persona che ha smesso di fumare per venire incontro ai degenti dell’O. P. G. e finora, umilmente, nel nascondimento, ha dato l’equivalente delle sigarette che avrebbe fumato e forse di più. Speriamo che continui. Se ci fossero più “fumatori seri” che, smettendo, continuassero a comprare sigarette ma, questo volta, per regalarle, arriverei ogni mese senza difficoltà al mio obbiettivo.



In pratica se mi dai sigarette fai un bene a te, in tutti i sensi. Non per questo ti sono meno grato.La realtà dei fatti è che le sigarette mancano e il personale è costretto a comprare sigarette di tasca propria. Capita che la provenienza di queste sigarette sia dubbia.



Lo trovo una triplice ingiustizia. Non è giusto che un dipendente debba decurtare il suo stipendio, magari da precario, per poter svolgere il suo lavoro in buone condizioni. Non è giusto che oltre il danno/rischio ragionato della sigaretta, si aggiunga quello di una fabbricazione non controllata. Non è giusto che un atto di bontà alimenti circuiti non sempre puliti.

Voi che mi leggete, sensibilizzate i vostri parenti e amici.

Ma ancora, vedete se conoscete qualcuno che ha smesso di fumare. Forse in qualche tiretto ha qualche pacchetto dimenticato.

Potreste anche andare dal vostro tabaccaio, presentargli il blog e chiedergli se ha rimanenze che difficilmente venderà. Magari con un suo minimo sacrificio o a prezzo evidentemente scontato potrebbe darvi qualche stecca che ormai gli prende solo spazio.

Parto per ferie in famiglia e torno poco prima dell’Assunta.

Se il mio cellulare (338 395 10 07) non vi risponde, potete chiamare il numero sotto, risponde una volontaria dell’O. P. G. che, in mia assenza, gestisce “l’emergenza sigarette”.



333 399 7087



Grazie di cuore e buone vacanze a tutti.