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mercoledì 15 aprile 2015

IN DISCESA CON UN VELO DI TRISTEZZA

Da 82 ricoverati al primo aprile dovremmo essere sotto i 70 ospiti il giorno 20. Per qualche attività di volontariato non c'è più nessuna certezza oppure qualche partecipante al laboratorio è andato via per cui, per esempio per il gruppo teatro si teme di non poter raccogliere i frutti del lavoro di un anno con la rappresentazione finale (talvolta anche ripetuta fuori)! Questi spettacoli sono una bella motivazione che sostiene lo sforzo di tutto l’anno.
Inoltre il personale comincia a diminuire, in genere va e viene con delle missioni in altre carceri. Anche questo è giusto ma questo personale è un punto di riferimento quotidiano pratico e affettivo per i nostri amici.
Costato anche un abbassamento del livello medio dei nostri ospiti. Cosa intendo dire: rimangono piuttosto i più feriti, i più ammalati, perché sono, di per sé, quelli che sono più difficili da collocare fuori… Pensandoci è molto brutto che sia così.
Minor male se quelli che escono stanno meglio!

Un velo di tristezza mi aleggia nel cuore pensando in particolare ai detenuti, quelli che, condannati perché considerati responsabili al momento del reato, diventano bisognosi di cure psichiatriche nel corso della detenzione. Questi ritornano in carcere “normale”, in speciali sezioni psichiatriche.
Così il carcere di Secondigliano ha aperto da pochi giorni la sua sezione psichiatrica. Stanze singole, tutto odora di nuovo e pulito, il personale dovrebbe venire dall’O. P. G. … ma la sezione è al primo piano, non c'è il giardino fuori, sarà all’inizio una piccola sezione senza attività rieducative… Speriamo di sbagliare ma temiamo che, malgrado l’impegno del personale e della Direzione, non possano trovarsi meglio di come stavano all’O. P. G.

È certo che al carcere di Secondigliano ci stanno un Direttore e dei Cappellani formidabili, un corpo di volontari numeroso e ben formato e probabilmente vedremo delle meraviglie.

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