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lunedì 19 novembre 2012

SESSUALITA'



I ricoverati dell'O. P. G. sono uomini che si trovano confrontati alla loro sessualità. In pratica ci sono gli stessi problemi che si riscontrano in tutte le carceri ma in modalità più soft per via dei psicofarmaci che assumono. Ricordo la prima volta al Reparto Verde di Secondigliano, un giovane detenuto, tossicodipendente, che assumeva anche lui una terapia di tranquillanti: venne a trovarmi abbastanza sconvolto perché sentiva di perdere la sua virilità. Con le terapie più forti che assumono i nostri amici gli effetti sono logicamente maggiori. Malgrado questo, la convivenza in promiscuità alla quale sono costretti – pur con un sovraffollamento contenuto nei confronti di tante altre carceri - non è sempre facile quando certi atteggiamenti o sensibilità di chi condivide con te la cella ti urtano. Anche il lavoro del personale femminile esige quotidianamente dalle operatrici un'impostazione di molto equilibrio e fermezza paziente per farsi rispettare da atteggiamenti talvolta volgari. Niente di eclatante dunque ma anche lì c'è una frontiera sensibile dove la qualità umana di tutti è determinante.
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