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giovedì 9 agosto 2012

UN MONDO COSI' PESANTE E MOLLE

Eccomi tornato dopo le vacanze in famiglia. Corrispondono alla festa del Santo Patrono del paese che da luogo ad una celebrazione eucaristica e a una processione liete e piene di dolcezza campestre.
All’entrata in O. P. G. ho trovato una situazione sorprendente: quando si parla tanto di chiusura degli O. P. G. E al momento in cui il personale prende vacanze necessarie e meritate e quindi con un organico più che essenziale, sono arrivati in questi primi giorni di agosto 13 nuovi ospiti, fino al punto di creare di nuovo problemi per alloggiare al meglio i nostri ricoverati. Proprio oggi ci hanno portato un uomo che dall’aspetto fisico sembra essere indiano o da quelle parti, completamente prostrato e disidratato con la pressione a 65 per la minima. Sembrava non capire per nulla l’italiano ma che era dovuto alla sua protrazione fisica e mentale che lo rendeva incapace di collaborare…

Comunque tra i tanti che mi rivedono con affetto e gioia che sono reciproci, anche tanti volti nuovi, tante storie da capire, di nuovo lo shock di pensare a queste vite senza bussola che si vedono costrette in tutti i modi, per la prigione della malattia mentale.
Una frase di Charles Péguy letta in questi giorni di vacanza: “Non sapevano ancora che il mondo è così pesante e molle. Il mondo non è certo come un vecchio muro che basta buttare giù per innalzarne subito uno nuovo, più bello, più dritto e più alto!”




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