Visualizzazioni totali

giovedì 11 luglio 2013

DIVISA E CRISTIANI, LEGALITA, PISTOLE.

I membri delle forze dell’ordine sono quasi tutti battezzati, anzi, la maggior parte sono iscritti nei registri della Chiesa Cattolica. Molti sono pure davvero credenti. C'è un vantaggio ad essere credenti quando si fa parte delle forze dell’ordine? Certamente, anzi, molti vantaggi perché come scrive Papa Francesco nell’Enciclica “Lumen Fidei” (“Luce della Fede”) pubblicata in questi giorni, la Fede è una luce che illumina tutte le dimensioni dell’esistenza dell’uomo unificandone i vari aspetti e permettendogli di fare della sua vita un cammino positivo. “Chi mi segue non cammina nelle tenebre” dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. Ma veniamo ad aspetti più particolari alla vita di chi indossa una divisa: la legalità e le pistole.
Indossando una divisa diventi custode della legalità: La devi far applicare e tutti si aspettano che tu sia una persona esemplare nel rispettarla. Diventi un po’ come noi sacerdoti che dobbiamo testimoniare un messaggio con la predicazione e anche, inscindibilmente, con il comportamento. Una differenza importantissima è che uno diventa sacerdote perché chiamato da Dio e la vocazione porta con sé la grazia idonea al ministero da compiere. Invece puoi entrare nella polizia solo per lo stipendio, per esercitare un mestiere. È vero che molte “guardie”, specie se cristiani, hanno una vera vocazione da Dio a far il poliziotto, oltre che a lavorare per sostentare la propria famiglia. In ogni caso siamo sicuri che Dio dona a ciascuno le grazie necessarie per compiere il suo “dovere di stato”, in quel caso appunto tutto ciò che comporta l’essere membro delle forze dell’ordine. I poliziotti cristiani ne sono consapevoli e questo è un grande aiuto nel loro difficile mestiere. Ma il cristiano
cosciente nel vivere la sua fede sente che deve testimoniarla con una condotta che sia anche delicata riguardo al rispetto della legalità. Prendo un esempio banale: il codice stradale. Il codice stradale è un bene comune di tutti, è un fondamento del buon vivere civile per quanto riguarda la viabilità ed è indispensabile per la sicurezza, l’incolumità delle persone, non solo quella dei veicoli. Se un membro delle forze dell’ordine non conosce il codice stradale o trascura di rispettarlo quando sta alla guida manda un pessimo messaggio a un popolo come quello napoletano che è così confuso per quanto riguarda la legalità e il bene comune, e così facilmente permaloso quando viene richiamato al rispetto delle regole: aumenta la confusione o fa capire a tutti, specie ai giovani, magari involontariamente, che chi può farla franca non è tenuto a rispettare le leggi. Nel caso contrario, rispettando la legge, fa amare il bene comune, diventa un vero educatore del popolo e aumenta la credibilità del corpo al quale appartiene e degli atti di mantenimento dell’ordine perfino gli atti di repressione. Diventa “lievito nella pasta” per dirlo in senso cristiano. I nostri internati percepiscono subito quando un comportamento è limpido e sincero e si sentono confortati.
Pistole: carabinieri, poliziotti di stato, poliziotti penitenziari, guardie giurate, hanno il porto d’armi. Ora, quasi ogni giorno, la cronaca ci riporta il caso di una “guardia” che ha usato la sua pistola contro famigliari, e/o contro se stesso. Cioè mentre, ed è meno male!, i casi di abuso o di leggerezza nell'uso delle armi in servizio possono dirsi inesistenti, troppi fatti negativi avvengono nella sfera privata, delle relazioni private. Infatti per i Corpi dello Stato la formazione all'uso in servizio delle armi della giovane recluta è completa e dona ogni garanzia auspicabile. Ma nel campo delle relazioni private, il poliziotto dimentica spesso tutto questo e ritorna un uomo della sua generazione, con, come solo criterio, il proprio cammino spirituale e umano. Non ha interiorizzato abbastanza i valori che gli sono stati insegnati per la sua vita professionale. Ma il punto delicato è che a differenza degli uomini normali lui ha una pistola a casa. E la gelosia o il senso di fallimento personale si rivelano più difficili da gestire dell’ordine pubblico!
Proprio in questo campo l’apporto della fede cristiana può essere molto prezioso, può salvare la vita di chi crede e di chi riceve la sua testimonianza. Credo che oggi un compito particolare dei cristiani nelle forze dell’ordine sia di essere attenti a questi punti e di essere, più che mai “lievito nella pasta” in mezzo ai loro colleghi. Oltre al baluardo dei Comandamenti (V°: Non uccidere!), i cristiani ricevono dalla loro fede un aiuto preziosissimo per conoscere il proprio cuore, le proprie tentazioni di violenza. Ma devono essere consapevoli che non c’è nessun tocco magico: l’interiorizzazione dei valori rimane sempre un cammino intimo personale, un’avventura affascinante e mai scontata._

____ Se ti va lasciaci un commento nell'apposito spazio qui sotto. Grazie

Nessun commento:

Posta un commento