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giovedì 25 aprile 2013

DOTI ARTISTICHE


Attraverso queste immagini vi presento due esempi di artisti tra i nostri amici ricoverati all’O. P. G.
Come si vede hanno stili molto diversi ma che rivelano sempre il bisogno di esprimere graficamente ciò che uno si porta dentro. Un problema centrale dell’Umanità, anche la nostra di “uomini normali”, è di non esprimere tutta la ricchezza interiore per metterla al servizio del bene, della verità. Se ci fosse in tutti questa volontà umile e costante, quanta ricchezza e quanto potere di guarigione!
È ciò di cui ha più che mai bisogno la nostra società italiana in questo momento: uno sforzo corale per esprimere il meglio di sé al servizio di tutti. Non assistenzialismo ma credere nella persona. Purtroppo non è lo spettacolo che ha dato la nostra storia recente e in particolare la nostra classe politica presa globalmente. È più facile specializzarsi nell’accusa “degli altri” che va ben oltre la doverosa analisi dei problemi ma serve anche a giustificare la propria rabbia senza mettersi in gioco, o nel rassicurante pessimismo di chi si crede realista perché riduce tutto al minimalismo di ciò che tocca oggi piuttosto che nel vero realismo di chi crede alla promessa, per usare espressioni di Papa Bergoglio (non posso che raccomandare a tutti la lettura del piccolo suo scritto, pubblicato dalla EMI, “Guarire dalla corruzione”: è un’analisi acutissima della corruzione del cuore e se, purtroppo vi è descritta
parte della società argentina, ogni italiano vi troverà, sotto una nuova luce, un ritratto della corruzione che ci affligge a casa nostra).
Serve anche il dare le occasioni di esprimere questa interiorità alle persone meno forti. È ciò che ci sforziamo di fare all’O. P. G., incoraggiandoci gli uni gli altri. Di per sé l’O. P. G. non è un luogo molto propizio ad esprimere le proprie possibilità, anzi, la permanenza a lungo in una struttura carceraria (qualsiasi struttura chiusa) aumenta il rischio di cronicizzazione della malattia mentale.
Purtroppo la legge Marino e la sua applicazione hanno manifestato anche la “Chiusura” di chi sta fuori perché la legge non ha toccato la radice del problema, e perché il territorio non ha fatto (potuto, voluto, fare) i passi necessari per rendere inutili gli O. P. G.
Ma ci sono buone notizie. Noi volontari stiamo in contatto con un amico che, all’O. P. G., aveva un atteggiamento di chiusura depressiva grave. Sempre a letto, ingrassato, trasandato, era solo stimolato alquanto dalla musica nella quale eccelleva. Dai contatti che abbiamo con lui da quando sta in comunità immagino che cura anche la sua persona, comunque può esprimere le sue doti non solo quella per la musica, ed è una grande consolazione di sentirlo!_____ Se ti va lasciaci un commento nell'apposito spazio qui sotto. Grazie


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