6.
Il capitolo 5 della lettera ai Galati è molto importante per aiutare a distinguere
tra lo spirito di egoismo dell’uomo (la carne, dalla quale trae vantaggio il
demonio in senso lato) e l’azione dello Spirito di Dio: - “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati
a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la
carne (secondo l’egoismo), ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli
altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai
il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda,
guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! - Vi dico
dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i
desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo
Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda,
sicché voi non fate quello che vorreste. - Ma se vi lasciate guidare dallo
Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben
note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie,
inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie,
ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già
ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello
Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. - Ora quelli che sono
di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi
desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo
Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli
altri (Gal: 5,13-26).
7. La
Chiesa costata che malattia mentale e possessione hanno manifestazioni simili:
infatti il demonio turba la mente fino a distruggerla. Per chi ammette la
possibilità di attacchi particolari del demonio, alcune manifestazioni di
malattia mentale possono essere
scambiate per attacchi demoniaci e vice versa. Ci sono però alcune caratteristiche particolari del disturbo demoniaco:
scambiate per attacchi demoniaci e vice versa. Ci sono però alcune caratteristiche particolari del disturbo demoniaco:
Una caratteristica eccezionale e molto facile da riconoscere è la
glossolalia. Se una persona si mette a parlare in lingue sconosciute, come per
esempio il latino, ecc., si pensa che una lingua etnica sia un codice troppo
complesso perché qualcuno di colpo possa mettersi a parlarla o scriverla.
Siccome Dio non fa cose da baraccone, si pensa allo spirito maligno. Il
“parlare in lingue” dei carismatici è diverso. È una nenia, un canto armonioso
creato dallo Spirito Santo nella preghiera, non una lingua vera e propria.
Spesso c’è in questo molto poco Spirito Santo ma solo molta emotività e
fantasia e nulla più. Il giorno di Pentecoste, invece, gli apostoli parlavano
la loro lingua materna e tramite lo Spirito Santo chi ascoltava comprendeva
nella propria lingua. Ci sono casi simili, per esempio nella vita di padre Pio
che conosceva solo l’italiano e il dialetto e ha confessato molti stranieri che
l’hanno capito benissimo.
Un’altra
caratteristica è l’odio per la religione anche nei suoi simboli. Ma questo è
ambiguo quando sono simboli visibili. P. Francesco Mercurio, da poco defunto, che
era lo psicologo della Diocesi di Napoli, giovane prete, andando al Bianchi con
la tonaca, suscitava manifestazioni contro la religione. Ha chiesto al
Cardinale di andare in pantaloni e maglioncino mentre lui interiormente pregava
intensamente e benediceva o recitava qualche preghiera di liberazione. Non ha
più avuto manifestazioni contro la religione. Se un ministro porta l’Eucaristia
di nascosto e una persona lo indovina e si scaglia contro, si può pensare alla presenza
del demonio.
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