Da 82 ricoverati al primo aprile dovremmo essere sotto i 70
ospiti il giorno 20. Per qualche attività di volontariato non c'è più nessuna
certezza oppure qualche partecipante al laboratorio è andato via per cui, per esempio
per il gruppo teatro si teme di non poter raccogliere i frutti del lavoro di un
anno con la rappresentazione finale (talvolta anche ripetuta fuori)! Questi spettacoli
sono una bella motivazione che sostiene lo sforzo di tutto l’anno.
Inoltre il personale comincia a diminuire, in genere va e
viene con delle missioni in altre carceri. Anche questo è giusto ma questo personale
è un punto di riferimento quotidiano pratico e affettivo per i nostri amici.
Costato anche un abbassamento del livello medio dei nostri ospiti.
Cosa intendo dire: rimangono piuttosto i più feriti, i più ammalati, perché sono,
di per sé, quelli che sono più difficili da collocare fuori… Pensandoci è molto
brutto che sia così.
Minor male se quelli che escono stanno meglio!
Un velo di tristezza mi aleggia nel cuore pensando in
particolare ai detenuti, quelli che, condannati perché considerati responsabili
al momento del reato, diventano bisognosi di cure psichiatriche nel corso della
detenzione. Questi ritornano in carcere “normale”, in speciali sezioni
psichiatriche.
Così il carcere di Secondigliano ha aperto da pochi giorni la
sua sezione psichiatrica. Stanze singole, tutto odora di nuovo e pulito, il
personale dovrebbe venire dall’O. P. G. … ma la sezione è al primo piano, non c'è
il giardino fuori, sarà all’inizio una piccola sezione senza attività
rieducative… Speriamo di sbagliare ma temiamo che, malgrado l’impegno del
personale e della Direzione, non possano trovarsi meglio di come stavano all’O.
P. G.
È certo che al carcere di Secondigliano ci stanno un
Direttore e dei Cappellani formidabili, un corpo di volontari numeroso e ben
formato e probabilmente vedremo delle meraviglie.
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