come ogni anno ho fatto una relazione al Cardinale sull'attività della cappella dell'OPG. La pubblico qui nella sua quasi totalità.
Il pranzo di prima comunione di Sabrina con i nostri amici.
Voglio ringraziare
il Signore per questo anno:
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Per
grazia di Dio non c'è stato nessun suicidio né tentativo di suicidio in questi
14 mesi. I due suicidi dell’anno scorso erano i primi da quando sono arrivato
all’O. P. G., nel 2009. L’anno scorso risulta finora un’eccezione e speriamo
che tale rimanga.
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Un anno
quindi relativamente calmo con un personale operoso e di cuore.
Prima di sottolineare altri motivi di ringraziamento facciamo
il punto sulla situazione generale.
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CHIUSURA DEGLI O. P. G.:
come si sa, gli O. P. G. sono chiusi per legge dal 31 marzo
2013. Siamo oggi alla seconda proroga, fino al 31 marzo 2015. Il mese scorso in
Parlamento i due ministri, della Sanità e di Grazia e Giustizia, hanno ipotizzato
congiuntamente una nuova proroga, di due anni. Le notizie contraddittorie si rincorrono e, almeno al nostro livello, mio e del personale, non si sa nulla. La REMS (Residenza di Esecuzione
delle Misure di Sicurezza) la cui apertura a Napoli era stata annunciata per
prima della scadenza del 31 marzo 2014, sono ancora da aprire in data
sconosciuta.
Dopo la partenza del Direttore Dottor Martone, l’O. P. G. è
stato guidato in modo provvisorio dal carissimo Dottor Marco Casale. Da poco ha
un nuovo Direttore in pianta stabile, il Dottor Carlo Brunetti, che manifesta
eccellenti capacità tecniche e umane.
Sembra dunque che siamo ancora lontani dalla chiusura
concreta dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, anche, a quanto
sembra, per ragioni di scelte “politiche” tra Aversa e Napoli.
v
MODIFICHE CONCRETE ALLO STATUTO GIURIDICO
DEGLI INTERNATI
D’altro canto, la legge di chiusura degli O. P. G. è stata migliorata
a maggio scorso da un provvedimento che introduce alcune novità molto
importanti. In particolare ciò che era già possibile leggendo un po’ tra le
righe è esplicitamente raccomandato e cioè, che al momento dell’arresto si eviti l’ingresso in O. P. G. trovando
sul territorio soluzioni alternative all’internamento. Si spera che questa
possibilità diventi prassi sempre più comune. Inoltre è stato cancellato “l’Ergastolo Bianco”, applicando
alle misure di sicurezza, in modo vincolante, il concetto di “massimo edittale”:
una persona internata non potrà più trascorrere in O. P. G. un periodo
superiore alla pena massima consentita dalla legge se si fosse trattato di una
persona sana di mente condannata per lo stesso reato. Rimane ancora lo scoglio
degli “Internamenti Provvisori” che non hanno scadenza fissa. Sembra pure spuntare anche un modo sbrigativo di "aiutare" alla chiusura degli OPG. Per la seconda volta viene tolta la pericolosità sociale a internati che non hanno un punto d'appoggio alla loro uscita e rischiano di trovarsi a vivere per strada, con tutte le conseguenze. Così tutto il lavoro fatto per creare percorsi di reinserimento viene vanificato e il nostro amico si trova letteralmente "scaricato". Racconto in questa relazione un caso che si è risolto, temporaneamente, molto bene, ma, di recente, un altro caso è partito proprio male.
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ALTRE CONSEGUENZE DELLA RIFORMA MARINO
Benché, quindi, l’O. P. G. non sia ancora concretamente
chiuso, la riforma Marino produce frutti:
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numero e
qualità dei ricoverati: dagli oltre 130 ricoverati di 5 anni fa, in
questo anno si è oscillato attorno alle 100 presenze (94 ricoverati al 1°
ottobre, 100 al 1° dicembre). Il numero rimane alto per via di un turnover sempre più elevato. Infatti, dal
1° gennaio al 1° dicembre 2014 ci sono stati ben 108 nuovi ingressi! Nello
stesso periodo l’O. P. G. di Aversa ne ha avuto solo 14. Dei 130 internati di 5
anni fa meno di 10 sono ancora presenti (qualcuno proprio a titolo di
“internamento provvisorio”). Dei 96 presenti al 1° gennaio 2014, meno della
metà sono ancora all’O. P. G. e tra questi c'è qualcuno già ritornato da un fallito
inserimento esterno. Tra chi è entrato e uscito nel corso dell’anno 2014 molti
sono casi trattati con cura e celerità, gli altri sono i ricoverati in
osservazione psichiatrica per 30 giorni.
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Il turnover
elevato comporta per la cappella occasioni di spesa per i nuovi arrivati che
annulla il risparmio che dovrebbe venire dal ridimensionamento del numero degli
ospiti. Il turnover provoca anche una maggiore difficoltà per conoscere tutti.
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Regionalizzazione:
è più marcata con due conseguenze. Meno
stranieri: dal 20 al 10 % circa. In quanto italiani sono quasi tutti “Cattolici” (a Messa
vengono abitualmente circa 40 ricoverati).
Tra i motivi di ringraziare il Signore in questo anno si possono
sottolinearne alcuni: