Caro Cardinale Sepe, vorrei dirLe che mi ha fatto molto piacere incontrarLa nel carcere di Secondigliano O. P. G.
Vorrei essere vicino alla gente come lo fa Lei.
Si ricordi che Dio è più vicino che mai. Essendo l’uomo d’indole cattiva soffriamo l’indifferenza. Lei con la sua bontà aiuta molto la nostra gente di Napoli e questo è un bene che fa verso chi sofre. Io nel mio piccolo aiuto gli altri nel O. P. G. a cercare una via d’uscita dal carcere, spiegando che la cosa più bella della nostra vita è la libertà. E io nel mio cuore prego il Signore anche a parole mie.
Che Dio onnipotente ci doni la vita eterna.
Un saluto
Firmato: -NN, dal O. P. G. di Secondigliano
credo che nella sua freschezza, questa lettera che mi ha affidato un internato per il Cardinale parli - molto - da sé.
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