IL VANGELO ALL’O.P.G.
Il Vangelo all’O.P.G. è sempre un’esperienza ricca. Raramente
è radicalmente diversa da quella che si fa nelle Assemblee “normali”, cioè che
parli di un argomento completamente diverso nell'una e nell'altra Assemblea, ma
gli accenti sono diversi. Infatti il cuore dell’uomo per lo Spirito Santo è
sempre strutturato allo stesso modo e la Verità che salva è una sola. Ma i
nostri ricoverati evidenziano debolezze e bisogni profondi che spesso la
persona “normale” riesce a nascondere con la sua attività, le sue iniziative, e
spesso con la maschera che è riuscita a costruirsi. Molto spesso la
presa di coscienza di queste fragilità diventa una guida per le omelie nelle
Assemblee parrocchiali perché rende più consapevoli che tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno
di sentire la Buona Novella annunciata da Gesù ai poveri, ai semplici, e non ai
ricchi, ai sapienti…
Per esempio il Vangelo di Domenica 21 ottobre ricordava la “scalata”
che i fratelli Giacomo e Giovanni volevano fare a scapito degli altri Apostoli,
ottenendo di sedere uno alla destra, l’altro alla sinistra di Gesù nella sua
Gloria. Con i miei ricoverati mi sembra importantissimo ricordare loro che Gesù
non censura mai l’ambizione in quanto tale ma indica la via dell’ambizione
sana, quella che permette di trafficare i talenti ricevuti da Dio senza calpestare
gli altri, anzi, creando comunione. Questo voler primeggiare secondo il Vangelo è poi accessibile a chi, per la società, è già escluso dalla lotta per il primo posto. Infatti i miei internati hanno estremo bisogno di essere incoraggiati ad uscire da
se stessi, a fare progetti che permettano loro di costruire una speranza, di
non adagiarsi. E il Vangelo è la guida più sicura e completa per sviluppare i
propri talenti in situazione di disagio abbandonandosi all’Amore di Dio che ci
guida e ci avvolge di misericordia. Infatti, per ogni ideale umano un ostacolo
è un ostacolo, per un cristiano, ogni ostacolo diventa un gradino._____
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